Imola è una città ricca di attrattive sia per gli amanti dell'arte e della cultura che per gli appassionati della natura e degli sport.
Ma Imola è molto di più! Situata in una posizione strategica è la base ideale da cui partire per visitare le meravigliose città che la circondano.
Ma Imola è molto di più! Situata in una posizione strategica è la base ideale da cui partire per visitare le meravigliose città che la circondano.
Imola
Nasce sulle rive del fiume Santerno, là dove si incontrano l'Appennino Tosco-Romagnolo e la Pianura Padana.
Pur essendo nota in tutto il mondo principalmente per l'Autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari,Imola è una città ricca di spunti per chiunque voglia passare una piacevole vacanza all'insegna della cultura e della enogastronomia.
Il centro storico, interamente visitabile a piedi, ospita numerosi palazzi che meritano di essere visitati. La Rocca Sforzesca (1332) è sicuramente l'edificio di maggior pregio che è possibile visitare e che ospita al suo interno una pregevole collezione di armi antiche e di ceramiche medioevali nonché la prestigiosa Accademia Pianistica Internazionale "Incontri col Maestro". Passeggiando per il centro poi si può visitare Palazzo Tozzoni che spicca per gli splendidi arredi e il perfetto stato di conservazione nonché per una ampia collezione di strumenti e attrezzi della civiltà contadina locale ospitata nelle cantine. La chiesa e il convento di San Domenico invece ospitano la Pinacoteca Civica e il Museo "Giuseppe Scarabelli"Sezione Archeologica. La Pinacoteca ospita dipinti di varie epoche e scuole di vari autori anche locali molto rinomati come Innocenzo da Imola,Bartolomeo Cesi Gottuso,De Pisis. Una vera perla nascosta nel centro della città è la Farmacia dell'Ospedale, un edificio inaugurato nel 1794 e rimasto in gran parte intatto nelle suppellettili e nelle decorazioni dell'ampio soffitto a volta affrescato. I 457 vasi d'epoca in maiolica esposti sui mobili di legno intagliato restituiscono al visitatore l'immagine di una farmacia del settecento. I produttori locali fanno si che le aspettative degli amanti della buona tavola non siano deluse e per chi volesse averne un assaggio consigliamo caldamente alcune eccellenze della nostra zona che potrete trovare servite anche al Ristorante Donna Laura. Infine la realtà imolese è ricca di eventi ormai diventati di grande rilievo e che sicuramente meritano attenzione a partire dalla chermes musicale "Imola in Musica", passando per gli eventi sportivi della Super Bike e per il CRAME, per arrivare al Baccanale in grado di accontentare anche i palati più esigenti.
7/28 Novembre 2015
Baccanale
Centro Storico
Dozza
A pochi chilometri da Imola e ben visibile dalle finestre della nostra Locanda Dozza è una piccola perla adagiata sul crinale di una collina che domina la Val Sellustra.
L'impianto medioevale è ancora perfettamente leggibile in questo piccolissimo borgo dominato dall'imponente rocca posta all'apice del paese.
Questo paese ha fatto dell'arte il suo distintivo, ospitando dal 1960 la famosissima Biennale del Muro Dipinto, durante la quale importanti maestri della pittura come Matta, Saetti, Sassu, Licata, Purificato, Brindisi, Sughi, Schweizer, Zancanaro, Frasnedi, Gagliardi, Mascellani e Zigaine dipingono sui muri delle case "dal vivo".
12-13 Dicembre 2015
Mercatini di Natale
Centro Storico
Castel San Pietro Terme
Castel San Pietro Terme è un'accogliente città con oltre 800 anni di storia, che si trova ai piedi delle verdi colline bolognesi, al confine fra Emilia e Romagna, tra Bologna ed Imola, facilmente raggiungibile.
A due passi dai suggestivi portici del centro storico, si estende il verde Parco Lungo Sillaro che invita a fare passeggiate, escursioni, o semplicemente a prendere il sole sdraiati sull'erba, mentre il centro Casatorre offre impianti di qualità per praticare innumerevoli sport, all'aperto ed al coperto, alle Terme ci si può tonificare con massaggi, bagni e trattamenti estetici e, novità degli ultimi anni, il golf è alla portata di tutti al Golf Club Le Fonti, dove si può giocare su un campo a 18 buche dalle caratteristiche tecniche e ambientali assolutamente uniche e che che ha già raggiunto livelli internazionali.
Decine di feste, sagre, spettacoli, iniziative culturali, turistiche e promozionali vengono organizzate nella città e nel territorio. I periodi più attesi che richiamano sempre migliaia di visitatori sono il Settembre Castellano - con la Sagra della Braciola, la Carrera (appassionante gara di macchine a spinta, nota come la "Formula Uno" ecologica) e la Fiera del Miele - e il mese di giugno con i quattro sabato dedicati ai mercatini del miele e dei prodotti naturali e al teatro di strada.Il simbolo della città è il Cassero, costruito nel 1199, anno di fondazione del centro abitato, che al suo interno ospita un teatro di recente ristrutturato e tornato agli antichi splendori, per accogliere spettacoli ed incontri, così come l'Arena estiva. Tra i monumenti più ammirati, nella piazza principale della città c'è il Santuario del Crocifisso, accanto al quale sorge il campanile che ospita un concerto di 55 campane, unico in tutta Europa.
Borgo Tossignano
Borgo Tossignano dal 1954 è sede del Comune, un tempo situata a Tossignano, l'accogliente paese appollaiato sulla celebre vena gessoso-solfifera che caratterizza la zona, distrutto dagli eventi bellici degli anni 1944-45 e ben presto ricostruito dall'indomita volontà dei suoi abitanti.
Casalfiumanese
La varietà e tipicità dell'ambiente costituiscono, accanto alle emergenze di valore storico-artistico, il più affascinante richiamo turistico. Basti ricordare la fioritura dei frutteti a primavera, la maestosità dei calanchi, i "Ponti" di Croara che li dominano, l'asprezza delle argille scagliose erose dal Sillaro e dal Sellustra, le mandrie al pascolo nelle alte vallate. Nella parte alta del territorio comunale, che, a Carseggio, abbraccia la Valle del Santerno fra Castel del Rio e Fontanelice, è da segnalare un tratto particolarmente suggestivo del fiume.
Chiesa romanica e convento di Riviera
È l'edificio di culto più antico di tutta la media Valle del Santerno e l'unica struttura conventuale rimasta in tutta la zona. Il complesso fu edificato nel XIV secolo per volontà di Beato Giovanni Tavelli da Tossignano e fu un santuario molto noto. La leggenda riporta che il beato passò a piedi il fiume in piena per recarvisi a pregare. Fu convento dei Padri Serviti dal 1430 al 1652. All'interno della chiesa è stata rinvenuta una tavola, raffigurante la Madonna col Bambino, opera di Jacopo Bellini, attualmente conservata a Brera.
Fiagnano
Sui bellissimi calanchi del Pliocene, ove nacque papa Onorio II, sono ancora visibili i resti del castello e il campanile dell'antica chiesa.
Pieve di Sant'Andrea
È un abitato ancora racchiuso entro le mura costruite dai Bolognesi nel 1400 e conserva un'impronta tipicamente medievale con una torre rotonda alta 10 m. La chiesa, nominata nel IX sec., è stata rifatta alla fine del secolo scorso.
Ville ottocentesche dei conti Masolini e dei Manusardi
Con i rispettivi parchi, sono ubicate nelle vicinanze del centro storico di Casalfiumanese.
Ponti di Croara
Sono strutture di sostegno della sede stradale, chiamate "ponti". Caratterizzavano un tempo la strada che correva sul crinale calanchivo.
Chiesa di San Martino in Pedriolo
Sulla destra del torrente Sillaro, fu eretta nel 1819 su disegno di Venturoli e nel 1881 fu dotata di campanile. Contiene un quadro di San Martino del Tadolini (1780). L'antica e primitiva chiesa fu anche plebana nel 1300.
Eventi
Sagra del Raviolo
Si svolge la domenica piu vicina al 19 marzo a Casalfiumanese dal 1925, dapprima in concomitanza con la Fiera del bestiame di San Giuseppe, che risale al 1738. Era un'occasione di festa per tutto il paese e si celebrava con abbondanti pranzi. Oggi la fiera è stata soppressa e si fa festa la domenica più vicina al 19 marzo. In questa giornata vengono lanciati alla folla i ravioli, che sono tipici dolci locali ripieni di marmellata e conditi con liquore dolce e zucchero. Il tutto viene contornato con spettacoli e carri allegorici, sotto l'occhio vigile del cosiddetto "Conte Raviolone", un personaggio creato per intrattenere e divertire il pubblico in attesa della distribuzione dei ravioli.
Sagra della Cuccagna
Si svolge a Sassoleone, nella prima domenica di aprile, dalla fine del secolo scorso e consiste nello svolgimento di varie manifestazioni attorno all'albero della cuccagna che, per tradizione, viene piantato al centro della piazza principale (Piazza del Leone); l'evento si svolge annualmente in primavera, nella prima domenica di aprile.
Sagra dell'albicocca
Istituita nel 1981, vede svolgersi nel suo ambito manifestazioni varie destinate alla promozione della coltura dell'albicocco, una produzione tipica della zona. Sono allestiti una mostra pomologica ed un convegno tecnico biennale con premi per gli agricoltori. Vengono allestiti stand gastronomici, spettacoli musicali, raduni auto e moto d'epoca, rassegne canine, fuochi artificiali.
Sagra del Tortello
Manifestazione a carattere esclusivamente culinario, nata alcuni anni fa, si prefigge di far conoscere ed apprezzare il tortello, tipica pasta della zona pedecollinari, in tutte le sue varianti di ripieno.
Castel del Rio
La storia del piccolo Comune di Castel del Rio è ricca di fatti e avvenimenti che hanno lasciato sul territorio una traccia indelebile nel tempo; una traccia che merita di essere valorizzata e riscoperta anche da coloro che vengono da lontano a visitare questi luoghi. Il primo nucleo abitativo del territorio sorse sulle alture che circondano l’attuale Castel del Rio nel VI e VII sec quando famiglie lombarde si rifugiarono nella zona per sfuggire all’invasione dei barbari.
Nel X sec. fu costruito, su un’altura, ne sono ancora visibili i ruderi, il castello di Cantagallo probabilmente a difesa delle orde di Ungari che avanzavano voracemente in Romagna. La storia di Castel del Rio viene però segnata dalla famiglia Alidosi che per oltre quattrocento anni (dal XIII al XVII sec.) governa su queste terre altalenando fra miseria e opulenza, impegno e malizia, luce e morte, mito e storia. Il feudo allora chiamato Massa di Sant’Ambrogio fu concesso agli Alidosi nel XIII sec grazie ad un privilegio imperiale. Nella famiglia si distinsero personaggi illustri come Riccardo, capitano del popolo, podestà di Firenze e poi senatore a Roma; Francesco cardinale nel 1505 e uomo di fiducia del Papa Giulio II che lo aveva nominato Tesoriere della Chiesa, fu ambasciatore e legato pontefice a Bologna dove si distinse per la sua crudeltà, fu poi ucciso a tradimento dal Duca di Urbino; Obizzo uomo di legge e di cultura fu governatore di Ravenna, Cervia, Bertinoro e Cesena e committente del Ponte Alidosi. Intense furono le relazioni con la Repubblica di Firenze che, in cambio di protezione, impose alla famiglia di riportare lo stemma del giglio sul petto del grifone (stemma araldico della fam. Alidosi). Ricordata per la durezza e la spietatezza nei confronti del popolo la famiglia ha comunque lasciato ai posteri un’ orgogliosa identità culturale quali il Palazzo e il Ponte Alidosi.
Nel 1638 le truppe pontificie occuparono il feudo degli Alidosi; gli abitanti di Castel del Rio inizialmente felici per l’accaduto si trovarono ben presto a rimpiangere la vecchia Signoria, oppressi dai dazi e dalle gabelle dei nuovi amministratori. La migliore espressione della vita nella comunità risiede nella cultura delle persone e del luogo, nella bellezza dei paesaggi e nella profondità dei sapori tipici del territorio. Visitare Castel del Rio significa vivere una straordinaria avventura, respirando aria di festa. Vi invitiamo a scoprire tutti gli eventi e le manifestazioni in programma per la stagione 2014, assaporando uno ad uno tutti gli aspetti culturali, naturali ed enogastronomici della comunità di Castel del Rio. Potrete trascorrere giornate di vacanza in famiglia o con gli amici, weekend rilassanti o giornate intense alla scoperta della natura. Le occasioni sono molteplici, adatte a tutti i gusti e ad ogni tipo di attività. Verrete accolti da una grande comunità di persone, e vi sentirete parte di ogni sagra, ogni festa di paese, ogni evento o attività culturale durante tutto l’anno.
Medicina
Medicina è un comune di oltre 16.000 abitanti appartenente alla provincia di Bologna, situato ad est del territorio bolognese presso i confini con la Romagna e il ferrarese, sulla strada statale San Vitale che collega Bologna con Ravenna (l'antica Via Salaria). Il nome di Medicina, che deriva dal sostantivo latino medicina "luogo ove si medica, ci si cura", compare per la prima volta in un documento ravennate del 885, dove il territorio ad est del capoluogo viene denominato Medesano. L'antica leggenda di fondazione fa risalire il nome di “Medicina” alla miracolosa guarigione dell’Imperatore Federico I di Svevia, detto il Barbarossa, che caduto malato in questi luoghi, guarisce grazie ad un brodo nel quale incidentalmente era caduta una serpe. Per riconoscenza l’Imperatore chiama questa terra “Medicina” e la investe di particolari privilegi, difendendo la sua autonomia di Bologna ed ampliandone il territorio comunale.
Brisighella
L’antico borgo medioevale e termale si distingue per la spiccata vocazione all’ospitalità e al turismo sostenibile, tanto da essere inserito nel club dei “Borghi più belli d’Italia” e certificato dal Touring Club Italiano con la“Bandiera Arancione”. Vanta inoltre importanti certificazioni quali “Città Slow” e “Città dell’Olio e del Vino”.
L’elevato livello dei servizi turistici e la tranquillità dei luoghi, che si mescolano alla storia, alle tipicità enogastronomiche e alle numerose iniziative artistiche e culturali, ne fanno un luogo ideale per un soggiorno dedicato alla cura di se stessi e alla riscoperta di perdute emozioni. Se ogni periodo dell’anno è favorevole per un soggiorno a Brisighella, se ne consiglia una visita in particolare dalla primavera all’autunno inoltrato. Il paese è posto ai piedi di tre pinnacoli di gesso su cui poggiano la Rocca Manfrediana del XV secolo, la Torre detta dell’Orologio del XIX secolo costruita su un precedente fortilizio del 1290 e il Santuario del Monticino del XVIII secolo. Il borgo, composto da un dedalo di viuzze acciottolate, tratti di cinta muraria, scale scolpite nel gesso, racchiude l’antica Via del Borgo meglio nota come “Via degli Asini” per il ricovero che offriva agli animali dei birocciai, una strada sopraelevata e coperta illuminata da archi di differente ampiezza.
A Brisighella, che ha dato i natali ad otto cardinali, numerosi sono gli edifici sacri; su tutti spicca la Pieve di S. Giovanni in Ottavo o Pieve del Thò, suggestiva basilica in stile romanico a tre navate, eretta attorno all’ottavo secolo e ricostruita in forma più ampia tra l’XI e il XII secolo. A circa cinquecento metri dal centro storico, con una suggestiva passeggiata si raggiunge lo Stabilimento Termale, dotato di una piscina all’aperto. Incastonati nei gessi di Brisighella, a pochi chilometri dal paese, ilCentro Visite di Cà Carnè e la Grotta Tanaccia rappresentano alcuni tra gli ambienti più belli del Parco Regionale della Vena del Gesso romagnola. Le numerose feste e sagre che si svolgono nel corso dell’anno contribuiscono a far conoscere i prodotti tipici, l’arte, la storia e l’architettura di questo luogo che conserva immutate tradizioni di fascino e bellezza. All’inizio dell’estate, tra fine maggio ed inizio giugno, “Brisighella Romantica” è una speciale occasione per originali cene a lume di candela con tavoli all’aperto nel cuore del paese. A rendere ancora più uniche le serate, oltre ai piatti appositamente elaborati, anche mostre e intrattenimenti musicali sul tema dell’amore.
Prodotto principe è l’olio extra vergine di oliva DOP “Brisighello”. Dall’antica razza suina autoctona, la carne di Mora Romagnola, lavorata in modo tradizionale, offre caratteristici salumi. Sulle argille dei calanchi cresce il piccolo e delicato Carciofo Moretto, da gustare crudo a strisce sottili, o conservato sottolio o prodotto in crema. La Strada del Sangiovese, Strada dei Vini e dei Sapori delle Colline di Faenza è un percorso di delizie locali.
Nell’area brisighellese del Parco Regionale della Vena del Gesso romagnola, il Centro Visite Cà Carnè è luogo ideale per ogni età. Offre un ricco calendario di eventi e iniziative oltre a numerose attività escursionistiche e proposte di soggiorno nel verde. Suggestive le passeggiate notturne guidate, con possibilità di pernottamento presso il rifugio.
L’entroterra brisighellese offre svariate possibilità per sport a contatto con la natura. Numerosi gli itinerari che attraversano questi caratteristici luoghi dell’Appennino faentino. Tra i più apprezzati “La Corolla delle Ginestre”: un percorso ad anello di circa 60 km percorribile a piedi, a cavallo o in mountain bike, con punti sosta e pernottamento.
Nei primi due fine settimana di luglio, i visitatori potranno tuffarsi in un’epoca tra le più intriganti del passato con le Feste Medioevali. Ogni anno, un tema appositamente studiato riporta indietro di secoli, animano la città con imponenti scenografie, mostre, interventi teatrali e parate. Della rassegna sono parte integrante i banchetti, allestiti nelle taverne e nelle vie, dove gustare speciali piatti d’epoca.
Faenza
Di origine romana, Faenza è una meravigliosa città d'arte la cui fama brillava nel periodo rinascimentale per la produzione di oggetti in ceramica, di squisita fattura, esportati in molti Paesi europei.
Il volto attuale della città si è formato in un lungo arco di evoluzione storica, arricchendosi nel tempo di architetture di grande pregio, con una forte caratterizzazione rinascimentale.
La città dei Manfredi è un luogo dinamico ed elegante che custodisce sorprese per ogni turista. Gli amanti delle maioliche d’arte rimarranno incantati dalle opere esposte al MIC, il Museo Internazionale delle Ceramiche , uno dei più grandi e conosciuti al mondo, o dalla visita ai musei dedicati ai grandi artisti faentini, Carlo Zauli e Guerrino Tramonti .
Gli estimatori del periodo Neoclassico apprezzeranno sicuramente una sosta a Palazzo Milzetti ed il turista che voglia deliziare gli occhi con i dipinti dei grandi maestri dovrà contemplare un passaggio alla Pinacoteca Comunale .
E poi, ancora, veri e propri tuffi estetici nella severità medievale, nello splendore del barocco, nell’eleganza del liberty, fino ad arrivare alle creazioni delle oltre 50 botteghe ceramiche , dove veri e propri artisti perpetuano quella tradizione che ha reso Faenza famosa nel mondo, sperimentando, nel contempo, nuovi linguaggi espressivi.
Da visitare assolutamente:
Piazza della Libertà - Piazza del Popolo
Nella Piazza della Libertà: la Cattedrale del XV sec., disegnata da Giuliano da Maiano , con a fianco la fontana realizzata nel sec. XVII su progetto di D.Paganelli e la seicentesca Torre Civica che introduce alla porticata Piazza del Popolo.Qui: il Palazzo del Podestà ed il Palazzo Municipale, già reggia dei Manfredi, da cui si accede alla Corte della Molinella sulla quale dà il Teatro Masini (1780-1788). Dietro la Cattedrale: il Palazzo Episcopale (XII sec.)
Museo Internazionale delle Ceramiche
E' uno dei più importanti nel mondo, presenta la produzione ceramica di Faenza, di tutte le regioni italiane e di numerosi Paesi , nelle due grandi collezioni antica e moderna. La sezione più importante è quella dedicata alla ceramica faentina, ricca di capolavori, dall'epoca romana sino ai giorni nostri. Il Museo, presenta numerose opere di ceramica moderna realizzate da Picasso, Matisse, Chagall, Cocteau, Lèger e da altri famosi protagonisti dell'arte del XX secolo.
Palazzo del Podestà
Antica residenza della Magistratura Comunale, oggi sala culturale polivalente.
Biblioteca Comunale
D'origine napoleonica, possiede circa 400.000 volumi, alcuni di notevole pregio bibliografico provenienti da nobili famiglie, conventi e corporazioni religiose.
Archivio di Stato
Conserva la più ampia documentazione della storia della città. Il documento più antico è una pergamena del 979.
Palazzo Milzetti
Considerato una delle più rilevanti espressioni architettoniche dell'età neoclassica italiana (1792-1805), presenta all'interno un ricco apparato decorativo a tempera, completato da decorazioni in stucco.
Pinacoteca Comunale
Offre un'ampia panoramica della produzione artistica faentina ed italiana del sec.XIII al sec.XIX. Opere di Donatello, M.Palmezzano, C.Cignani, D.Dossi, e altri maestri.
Palazzo delle Esposizioni
Ospita le manifestazioni internazionali della Ceramica d'arte e le più prestigiose mostre d'arte e di cultura.
Museo Civico di Scienze Naturali
Comprende tre sezioni: ornitologia, entomologia, paleonntologia e speleologia.
Centro Fieristico Provinciale
Ospita le più importanti fiere della provincia, come la Fiera dell'Agricoltura.
Ravenna
Ravenna si può definire con certezza un tesoro sconosciuto alla maggioranza degli italiani. Oscurata dalle più famose città d'arte italiane (Firenze, Roma, Venezia, Napoli) è in realtà una cittadina straordinaria che attira turisti e appassionati d'arte da tutto il mondo. Pochi sanno che è stata per tre volte, capitale di tre imperi: dell'Impero Romano d'Occidente, di Teodorico Re dei Goti, dell'Impero di Bisanzio in Europa. Questo passato è testimoniato dalle basiliche e dai battisteri di Ravenna, dove si conserva il più ricco patrimonio di mosaici dell'umanità risalente al V e VI secolo. Pochi sanno anche che Ravenna ha otto monumenti inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO e che le spoglie di Dante sono conservate qui, e non a Firenze. Si mangia straordinariamente bene (siamo sempre in Romagna) e d'estate ci sono 35 chilometri di costa tra cui scegliere per farsi un bagno. Per chi ama la natura, a pochi chilometri c'è il Delta del Po e le Valli di Comacchio, oltre alle pinete di Classe e San Vitale e l'oasi di Punte Alberete. Insomma, se anche voi eravate tra quelli che non conoscevano Ravenna, ora non avete più scuse. Scoprite con noi le 10 cose da vedere e fare assolutamente durante una visita a Ravenna.
Il Mausoleo di Galla Placidia Avvicinandosi al Mausoleo di Galla Placidia non si immagina che la semplicità dell'esterno nasconda in pochi metri quadrati così splendidi mosaici, i più antichi di Ravenna. Non esageriamo se affermiamo che l'atmosfera del Mausoleo è magica. Fu l'imperatore Onorio (che trasferì nel 402 la capitale dell' impero d'occidente da Milano a Ravenna) a volere questo mausoleo per dedicarlo alla sorella Galla Placidia. Il tema dei mosaici, infatti, è la vittoria della vita sulla morte, in accordo con la destinazione funeraria dell'edificio. Ma è il cielo stellato riprodotto sulla volta a colpire più di tutto la fantasia dei visitatori e a restare impresso per sempre negli occhi. Pare che la stessa cosa sia accaduta a Cole Porter, che andò a Ravenna in viaggio di nozze alla fine degli anni '20. La storia racconta che fu proprio il cielo stellato del mausoleo a ispirargli la famosissima Night and Day.
La Basilica di San Vitale Questo tempio a forma ottagonale (l'otto era simbolo di Resurrezione perché era sette, il tempo, più uno, Dio) è fra i monumenti più importanti dell'arte paleocristiana in Italia. Non solo per lo splendore dei suoi mosaici ma per la completa adesione ai canoni dell'arte orientale: non ci sono navate ma solo un nucleo centrale a pianta ottagonale sormontato da una cupola affrescata. Se riuscite a staccare gli occhi dai mosaici, soprattutto dal volto di Teodora, noterete a terra una serie di cerchi concentrici con delle frecce: è un labirinto, come si trovano in molte chiese cristiane. Simboleggia il percorso di uscita dal peccato verso la purificazione. Se volete provare a uscire dal labirinto, vi diamo un piccolo aiuto: si parte dal centro, il resto scopritelo voi.
La Basilica di Sant'Apollinare Nuovo Da non confondere con Sant'Apollinare in Classe che si trova fuori dal centro storico, a 8 km da Ravenna, la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo porta questo nome per differenziarla da un'altra chiesa cittadina che portava lo stesso nome: ospita il più grande ciclo di mosaici del mondo. Le pareti della navata centrale sono divise in tre fasce di mosaici ben distinte: la fasci più alta racconta la vita di Cristo, quella centrale Santi e Profeti e mentre quella inferiore ritrae il famoso Palazzo di Teodorico. La cancellazione della figura dell'Imperatore e di altri personaggi, ricoperti da drappi bianchi, avviene nel momento in cui la basilica passa dal culto ariano (per cui era stata costruita) al culto cattolico. Sulla parete di fronte è ritratto il porto di Classe, uno dei più importanti del Mediterraneo ai tempi dell'Impero Romano.
Il Mausoleo di Teodorico Secondo la leggenda la vasca in porfido rosso che si trova al piano superiore del Mausoleo è la stessa in cui trovò la morte l'Imperatore barbaro. Poiché aveva paura dei fulmini, in un giorno di temporale si rifugiò nel suo mausoleo ma un fulmine venne a colpirlo proprio mentre stava facendo il bagno. Dalla fessura a forma di croce aperta nel tetto del Mausoleo, sarebbe poi arrivato un cavallo nero che lo avrebbe gettato nell'Etna! Sono tante le leggende sulla morte di questo re Barbarò che governò l'Italia per 33 anni portando tolleranza, pace e ricchezza e che si fece costruire questo mausoleo in pietra d'Istria affinché trovasse pace a Ravenna, dove aveva vissuto. La struttura a due piani a forma decagonale e con un massiccio tetto fatto con un unico blocco di pietra lo rende un monumento singolare, completamente differente rispetto agli edifici in mattone di Ravenna.
La Basilica di Sant'Apollinare in Classe Tra le basiliche di Ravenna è quella più imponenete e maestosa. I mosaici sfidano per bellezza quelli delle altre chiese della città e ritraggono Cristo circondato dai quattro evangelisti, mentre le pecore simboleggiano gli apostoli. Il volto di Gesù compare al centro della Croce, in un tondo decorato con 99 stelle. Tutta la rappresentazione si svolge tra il cielo e l'incanto di un verde paesaggio paradisiaco ricco di rocce, alberi, fiori ed uccelli variopinti. Oggi la Basilica di Sant'Apollinare in Classe si trova a 8 km dal centro di Ravenna e a qualche chilometro dal mare, mentre quando venne costruita si trovava in riva al mare.Accanto alla basilica, infatti, ci sono gli scavi della grande area archeologica dell'antica città di Classe, sede della flotta romana nell'Adriatico.
Il Mausoleo-Tomba di Dante Per molti è una sorpresa scoprire che la Tomba di Dante si trovi a Ravenna e non a Firenze. Dante morì a Ravenna durante il suo esilio e nonostante i ripetuti tentativi di riportarlo nella città natale, è ancora qui. I Francescani del vicino convento trafugarono e conservarono gelosamente le ossa di Dante per diversi secoli, opponendosi alla volontà di sovrani e papi di riportare le spoglie a Firenze. Furono sempre loro a salvarle dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Oggi a ricordare Firenze e la toscana c'è la lampada votiva settecentesca alimentata con olio d'oliva degli appennini toscani che viene donato ogni anno (la seconda domenica di settembre) dalla città di Firenze.
Il Planetario di Ravenna Il Planetario non è uno dei monumenti più conosciuti di Ravenna, ma è certamente una delle cose da non perdere durante una visita in città. Se vi attira ammirare stelle, pianeti e sistema solare, il Planetario di Ravenna è il posto giusto. Sopra una sala con 56 posti a sedere c'è una cupola di 8 metri di diametro su cui viene proiettata l'immagine artificiale della volta celeste, così come si dovrebbe vedere ad occhio nudo (se non ci fossero inquinamento da luci e da smog). Si spengono le luci e appaiano davanti a vostri occhi, a pochi metri, 3.000 stelle suddivise nei due emisferi: dalla stella Polare alle Nubi di Magellano, dalla costellazione di Cassiopea a quella della Croce del Sud. Un sistema automatico permette di comandare e velocizzare i movimenti degli astri, riproducendo l'alternarsi del giorno e della notte e osservare tutti i pianeti del nostro sistema mentre percorrono i loro movimenti lungo le orbite attorno al sole. All'esterno dell'edificio c'è un grande orologio solare con un quadrante e due meridiane e un Cerchio di Ipparco che permette di conoscere il momento dell'equinozio.
Nasce sulle rive del fiume Santerno, là dove si incontrano l'Appennino Tosco-Romagnolo e la Pianura Padana.
Pur essendo nota in tutto il mondo principalmente per l'Autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari,Imola è una città ricca di spunti per chiunque voglia passare una piacevole vacanza all'insegna della cultura e della enogastronomia.
Il centro storico, interamente visitabile a piedi, ospita numerosi palazzi che meritano di essere visitati. La Rocca Sforzesca (1332) è sicuramente l'edificio di maggior pregio che è possibile visitare e che ospita al suo interno una pregevole collezione di armi antiche e di ceramiche medioevali nonché la prestigiosa Accademia Pianistica Internazionale "Incontri col Maestro". Passeggiando per il centro poi si può visitare Palazzo Tozzoni che spicca per gli splendidi arredi e il perfetto stato di conservazione nonché per una ampia collezione di strumenti e attrezzi della civiltà contadina locale ospitata nelle cantine. La chiesa e il convento di San Domenico invece ospitano la Pinacoteca Civica e il Museo "Giuseppe Scarabelli"Sezione Archeologica. La Pinacoteca ospita dipinti di varie epoche e scuole di vari autori anche locali molto rinomati come Innocenzo da Imola,Bartolomeo Cesi Gottuso,De Pisis. Una vera perla nascosta nel centro della città è la Farmacia dell'Ospedale, un edificio inaugurato nel 1794 e rimasto in gran parte intatto nelle suppellettili e nelle decorazioni dell'ampio soffitto a volta affrescato. I 457 vasi d'epoca in maiolica esposti sui mobili di legno intagliato restituiscono al visitatore l'immagine di una farmacia del settecento. I produttori locali fanno si che le aspettative degli amanti della buona tavola non siano deluse e per chi volesse averne un assaggio consigliamo caldamente alcune eccellenze della nostra zona che potrete trovare servite anche al Ristorante Donna Laura. Infine la realtà imolese è ricca di eventi ormai diventati di grande rilievo e che sicuramente meritano attenzione a partire dalla chermes musicale "Imola in Musica", passando per gli eventi sportivi della Super Bike e per il CRAME, per arrivare al Baccanale in grado di accontentare anche i palati più esigenti.
7/28 Novembre 2015
Baccanale
Centro Storico
Dozza
A pochi chilometri da Imola e ben visibile dalle finestre della nostra Locanda Dozza è una piccola perla adagiata sul crinale di una collina che domina la Val Sellustra.
L'impianto medioevale è ancora perfettamente leggibile in questo piccolissimo borgo dominato dall'imponente rocca posta all'apice del paese.
Questo paese ha fatto dell'arte il suo distintivo, ospitando dal 1960 la famosissima Biennale del Muro Dipinto, durante la quale importanti maestri della pittura come Matta, Saetti, Sassu, Licata, Purificato, Brindisi, Sughi, Schweizer, Zancanaro, Frasnedi, Gagliardi, Mascellani e Zigaine dipingono sui muri delle case "dal vivo".
12-13 Dicembre 2015
Mercatini di Natale
Centro Storico
Castel San Pietro Terme
Castel San Pietro Terme è un'accogliente città con oltre 800 anni di storia, che si trova ai piedi delle verdi colline bolognesi, al confine fra Emilia e Romagna, tra Bologna ed Imola, facilmente raggiungibile.
A due passi dai suggestivi portici del centro storico, si estende il verde Parco Lungo Sillaro che invita a fare passeggiate, escursioni, o semplicemente a prendere il sole sdraiati sull'erba, mentre il centro Casatorre offre impianti di qualità per praticare innumerevoli sport, all'aperto ed al coperto, alle Terme ci si può tonificare con massaggi, bagni e trattamenti estetici e, novità degli ultimi anni, il golf è alla portata di tutti al Golf Club Le Fonti, dove si può giocare su un campo a 18 buche dalle caratteristiche tecniche e ambientali assolutamente uniche e che che ha già raggiunto livelli internazionali.
Decine di feste, sagre, spettacoli, iniziative culturali, turistiche e promozionali vengono organizzate nella città e nel territorio. I periodi più attesi che richiamano sempre migliaia di visitatori sono il Settembre Castellano - con la Sagra della Braciola, la Carrera (appassionante gara di macchine a spinta, nota come la "Formula Uno" ecologica) e la Fiera del Miele - e il mese di giugno con i quattro sabato dedicati ai mercatini del miele e dei prodotti naturali e al teatro di strada.Il simbolo della città è il Cassero, costruito nel 1199, anno di fondazione del centro abitato, che al suo interno ospita un teatro di recente ristrutturato e tornato agli antichi splendori, per accogliere spettacoli ed incontri, così come l'Arena estiva. Tra i monumenti più ammirati, nella piazza principale della città c'è il Santuario del Crocifisso, accanto al quale sorge il campanile che ospita un concerto di 55 campane, unico in tutta Europa.
Borgo Tossignano
Borgo Tossignano dal 1954 è sede del Comune, un tempo situata a Tossignano, l'accogliente paese appollaiato sulla celebre vena gessoso-solfifera che caratterizza la zona, distrutto dagli eventi bellici degli anni 1944-45 e ben presto ricostruito dall'indomita volontà dei suoi abitanti.
Casalfiumanese
La varietà e tipicità dell'ambiente costituiscono, accanto alle emergenze di valore storico-artistico, il più affascinante richiamo turistico. Basti ricordare la fioritura dei frutteti a primavera, la maestosità dei calanchi, i "Ponti" di Croara che li dominano, l'asprezza delle argille scagliose erose dal Sillaro e dal Sellustra, le mandrie al pascolo nelle alte vallate. Nella parte alta del territorio comunale, che, a Carseggio, abbraccia la Valle del Santerno fra Castel del Rio e Fontanelice, è da segnalare un tratto particolarmente suggestivo del fiume.
Chiesa romanica e convento di Riviera
È l'edificio di culto più antico di tutta la media Valle del Santerno e l'unica struttura conventuale rimasta in tutta la zona. Il complesso fu edificato nel XIV secolo per volontà di Beato Giovanni Tavelli da Tossignano e fu un santuario molto noto. La leggenda riporta che il beato passò a piedi il fiume in piena per recarvisi a pregare. Fu convento dei Padri Serviti dal 1430 al 1652. All'interno della chiesa è stata rinvenuta una tavola, raffigurante la Madonna col Bambino, opera di Jacopo Bellini, attualmente conservata a Brera.
Fiagnano
Sui bellissimi calanchi del Pliocene, ove nacque papa Onorio II, sono ancora visibili i resti del castello e il campanile dell'antica chiesa.
Pieve di Sant'Andrea
È un abitato ancora racchiuso entro le mura costruite dai Bolognesi nel 1400 e conserva un'impronta tipicamente medievale con una torre rotonda alta 10 m. La chiesa, nominata nel IX sec., è stata rifatta alla fine del secolo scorso.
Ville ottocentesche dei conti Masolini e dei Manusardi
Con i rispettivi parchi, sono ubicate nelle vicinanze del centro storico di Casalfiumanese.
Ponti di Croara
Sono strutture di sostegno della sede stradale, chiamate "ponti". Caratterizzavano un tempo la strada che correva sul crinale calanchivo.
Chiesa di San Martino in Pedriolo
Sulla destra del torrente Sillaro, fu eretta nel 1819 su disegno di Venturoli e nel 1881 fu dotata di campanile. Contiene un quadro di San Martino del Tadolini (1780). L'antica e primitiva chiesa fu anche plebana nel 1300.
Eventi
Sagra del Raviolo
Si svolge la domenica piu vicina al 19 marzo a Casalfiumanese dal 1925, dapprima in concomitanza con la Fiera del bestiame di San Giuseppe, che risale al 1738. Era un'occasione di festa per tutto il paese e si celebrava con abbondanti pranzi. Oggi la fiera è stata soppressa e si fa festa la domenica più vicina al 19 marzo. In questa giornata vengono lanciati alla folla i ravioli, che sono tipici dolci locali ripieni di marmellata e conditi con liquore dolce e zucchero. Il tutto viene contornato con spettacoli e carri allegorici, sotto l'occhio vigile del cosiddetto "Conte Raviolone", un personaggio creato per intrattenere e divertire il pubblico in attesa della distribuzione dei ravioli.
Sagra della Cuccagna
Si svolge a Sassoleone, nella prima domenica di aprile, dalla fine del secolo scorso e consiste nello svolgimento di varie manifestazioni attorno all'albero della cuccagna che, per tradizione, viene piantato al centro della piazza principale (Piazza del Leone); l'evento si svolge annualmente in primavera, nella prima domenica di aprile.
Sagra dell'albicocca
Istituita nel 1981, vede svolgersi nel suo ambito manifestazioni varie destinate alla promozione della coltura dell'albicocco, una produzione tipica della zona. Sono allestiti una mostra pomologica ed un convegno tecnico biennale con premi per gli agricoltori. Vengono allestiti stand gastronomici, spettacoli musicali, raduni auto e moto d'epoca, rassegne canine, fuochi artificiali.
Sagra del Tortello
Manifestazione a carattere esclusivamente culinario, nata alcuni anni fa, si prefigge di far conoscere ed apprezzare il tortello, tipica pasta della zona pedecollinari, in tutte le sue varianti di ripieno.
Castel del Rio
La storia del piccolo Comune di Castel del Rio è ricca di fatti e avvenimenti che hanno lasciato sul territorio una traccia indelebile nel tempo; una traccia che merita di essere valorizzata e riscoperta anche da coloro che vengono da lontano a visitare questi luoghi. Il primo nucleo abitativo del territorio sorse sulle alture che circondano l’attuale Castel del Rio nel VI e VII sec quando famiglie lombarde si rifugiarono nella zona per sfuggire all’invasione dei barbari.
Nel X sec. fu costruito, su un’altura, ne sono ancora visibili i ruderi, il castello di Cantagallo probabilmente a difesa delle orde di Ungari che avanzavano voracemente in Romagna. La storia di Castel del Rio viene però segnata dalla famiglia Alidosi che per oltre quattrocento anni (dal XIII al XVII sec.) governa su queste terre altalenando fra miseria e opulenza, impegno e malizia, luce e morte, mito e storia. Il feudo allora chiamato Massa di Sant’Ambrogio fu concesso agli Alidosi nel XIII sec grazie ad un privilegio imperiale. Nella famiglia si distinsero personaggi illustri come Riccardo, capitano del popolo, podestà di Firenze e poi senatore a Roma; Francesco cardinale nel 1505 e uomo di fiducia del Papa Giulio II che lo aveva nominato Tesoriere della Chiesa, fu ambasciatore e legato pontefice a Bologna dove si distinse per la sua crudeltà, fu poi ucciso a tradimento dal Duca di Urbino; Obizzo uomo di legge e di cultura fu governatore di Ravenna, Cervia, Bertinoro e Cesena e committente del Ponte Alidosi. Intense furono le relazioni con la Repubblica di Firenze che, in cambio di protezione, impose alla famiglia di riportare lo stemma del giglio sul petto del grifone (stemma araldico della fam. Alidosi). Ricordata per la durezza e la spietatezza nei confronti del popolo la famiglia ha comunque lasciato ai posteri un’ orgogliosa identità culturale quali il Palazzo e il Ponte Alidosi.
Nel 1638 le truppe pontificie occuparono il feudo degli Alidosi; gli abitanti di Castel del Rio inizialmente felici per l’accaduto si trovarono ben presto a rimpiangere la vecchia Signoria, oppressi dai dazi e dalle gabelle dei nuovi amministratori. La migliore espressione della vita nella comunità risiede nella cultura delle persone e del luogo, nella bellezza dei paesaggi e nella profondità dei sapori tipici del territorio. Visitare Castel del Rio significa vivere una straordinaria avventura, respirando aria di festa. Vi invitiamo a scoprire tutti gli eventi e le manifestazioni in programma per la stagione 2014, assaporando uno ad uno tutti gli aspetti culturali, naturali ed enogastronomici della comunità di Castel del Rio. Potrete trascorrere giornate di vacanza in famiglia o con gli amici, weekend rilassanti o giornate intense alla scoperta della natura. Le occasioni sono molteplici, adatte a tutti i gusti e ad ogni tipo di attività. Verrete accolti da una grande comunità di persone, e vi sentirete parte di ogni sagra, ogni festa di paese, ogni evento o attività culturale durante tutto l’anno.
Medicina
Medicina è un comune di oltre 16.000 abitanti appartenente alla provincia di Bologna, situato ad est del territorio bolognese presso i confini con la Romagna e il ferrarese, sulla strada statale San Vitale che collega Bologna con Ravenna (l'antica Via Salaria). Il nome di Medicina, che deriva dal sostantivo latino medicina "luogo ove si medica, ci si cura", compare per la prima volta in un documento ravennate del 885, dove il territorio ad est del capoluogo viene denominato Medesano. L'antica leggenda di fondazione fa risalire il nome di “Medicina” alla miracolosa guarigione dell’Imperatore Federico I di Svevia, detto il Barbarossa, che caduto malato in questi luoghi, guarisce grazie ad un brodo nel quale incidentalmente era caduta una serpe. Per riconoscenza l’Imperatore chiama questa terra “Medicina” e la investe di particolari privilegi, difendendo la sua autonomia di Bologna ed ampliandone il territorio comunale.
Brisighella
L’antico borgo medioevale e termale si distingue per la spiccata vocazione all’ospitalità e al turismo sostenibile, tanto da essere inserito nel club dei “Borghi più belli d’Italia” e certificato dal Touring Club Italiano con la“Bandiera Arancione”. Vanta inoltre importanti certificazioni quali “Città Slow” e “Città dell’Olio e del Vino”.
L’elevato livello dei servizi turistici e la tranquillità dei luoghi, che si mescolano alla storia, alle tipicità enogastronomiche e alle numerose iniziative artistiche e culturali, ne fanno un luogo ideale per un soggiorno dedicato alla cura di se stessi e alla riscoperta di perdute emozioni. Se ogni periodo dell’anno è favorevole per un soggiorno a Brisighella, se ne consiglia una visita in particolare dalla primavera all’autunno inoltrato. Il paese è posto ai piedi di tre pinnacoli di gesso su cui poggiano la Rocca Manfrediana del XV secolo, la Torre detta dell’Orologio del XIX secolo costruita su un precedente fortilizio del 1290 e il Santuario del Monticino del XVIII secolo. Il borgo, composto da un dedalo di viuzze acciottolate, tratti di cinta muraria, scale scolpite nel gesso, racchiude l’antica Via del Borgo meglio nota come “Via degli Asini” per il ricovero che offriva agli animali dei birocciai, una strada sopraelevata e coperta illuminata da archi di differente ampiezza.
A Brisighella, che ha dato i natali ad otto cardinali, numerosi sono gli edifici sacri; su tutti spicca la Pieve di S. Giovanni in Ottavo o Pieve del Thò, suggestiva basilica in stile romanico a tre navate, eretta attorno all’ottavo secolo e ricostruita in forma più ampia tra l’XI e il XII secolo. A circa cinquecento metri dal centro storico, con una suggestiva passeggiata si raggiunge lo Stabilimento Termale, dotato di una piscina all’aperto. Incastonati nei gessi di Brisighella, a pochi chilometri dal paese, ilCentro Visite di Cà Carnè e la Grotta Tanaccia rappresentano alcuni tra gli ambienti più belli del Parco Regionale della Vena del Gesso romagnola. Le numerose feste e sagre che si svolgono nel corso dell’anno contribuiscono a far conoscere i prodotti tipici, l’arte, la storia e l’architettura di questo luogo che conserva immutate tradizioni di fascino e bellezza. All’inizio dell’estate, tra fine maggio ed inizio giugno, “Brisighella Romantica” è una speciale occasione per originali cene a lume di candela con tavoli all’aperto nel cuore del paese. A rendere ancora più uniche le serate, oltre ai piatti appositamente elaborati, anche mostre e intrattenimenti musicali sul tema dell’amore.
Prodotto principe è l’olio extra vergine di oliva DOP “Brisighello”. Dall’antica razza suina autoctona, la carne di Mora Romagnola, lavorata in modo tradizionale, offre caratteristici salumi. Sulle argille dei calanchi cresce il piccolo e delicato Carciofo Moretto, da gustare crudo a strisce sottili, o conservato sottolio o prodotto in crema. La Strada del Sangiovese, Strada dei Vini e dei Sapori delle Colline di Faenza è un percorso di delizie locali.
Nell’area brisighellese del Parco Regionale della Vena del Gesso romagnola, il Centro Visite Cà Carnè è luogo ideale per ogni età. Offre un ricco calendario di eventi e iniziative oltre a numerose attività escursionistiche e proposte di soggiorno nel verde. Suggestive le passeggiate notturne guidate, con possibilità di pernottamento presso il rifugio.
L’entroterra brisighellese offre svariate possibilità per sport a contatto con la natura. Numerosi gli itinerari che attraversano questi caratteristici luoghi dell’Appennino faentino. Tra i più apprezzati “La Corolla delle Ginestre”: un percorso ad anello di circa 60 km percorribile a piedi, a cavallo o in mountain bike, con punti sosta e pernottamento.
Nei primi due fine settimana di luglio, i visitatori potranno tuffarsi in un’epoca tra le più intriganti del passato con le Feste Medioevali. Ogni anno, un tema appositamente studiato riporta indietro di secoli, animano la città con imponenti scenografie, mostre, interventi teatrali e parate. Della rassegna sono parte integrante i banchetti, allestiti nelle taverne e nelle vie, dove gustare speciali piatti d’epoca.
Faenza
Di origine romana, Faenza è una meravigliosa città d'arte la cui fama brillava nel periodo rinascimentale per la produzione di oggetti in ceramica, di squisita fattura, esportati in molti Paesi europei.
Il volto attuale della città si è formato in un lungo arco di evoluzione storica, arricchendosi nel tempo di architetture di grande pregio, con una forte caratterizzazione rinascimentale.
La città dei Manfredi è un luogo dinamico ed elegante che custodisce sorprese per ogni turista. Gli amanti delle maioliche d’arte rimarranno incantati dalle opere esposte al MIC, il Museo Internazionale delle Ceramiche , uno dei più grandi e conosciuti al mondo, o dalla visita ai musei dedicati ai grandi artisti faentini, Carlo Zauli e Guerrino Tramonti .
Gli estimatori del periodo Neoclassico apprezzeranno sicuramente una sosta a Palazzo Milzetti ed il turista che voglia deliziare gli occhi con i dipinti dei grandi maestri dovrà contemplare un passaggio alla Pinacoteca Comunale .
E poi, ancora, veri e propri tuffi estetici nella severità medievale, nello splendore del barocco, nell’eleganza del liberty, fino ad arrivare alle creazioni delle oltre 50 botteghe ceramiche , dove veri e propri artisti perpetuano quella tradizione che ha reso Faenza famosa nel mondo, sperimentando, nel contempo, nuovi linguaggi espressivi.
Da visitare assolutamente:
Piazza della Libertà - Piazza del Popolo
Nella Piazza della Libertà: la Cattedrale del XV sec., disegnata da Giuliano da Maiano , con a fianco la fontana realizzata nel sec. XVII su progetto di D.Paganelli e la seicentesca Torre Civica che introduce alla porticata Piazza del Popolo.Qui: il Palazzo del Podestà ed il Palazzo Municipale, già reggia dei Manfredi, da cui si accede alla Corte della Molinella sulla quale dà il Teatro Masini (1780-1788). Dietro la Cattedrale: il Palazzo Episcopale (XII sec.)
Museo Internazionale delle Ceramiche
E' uno dei più importanti nel mondo, presenta la produzione ceramica di Faenza, di tutte le regioni italiane e di numerosi Paesi , nelle due grandi collezioni antica e moderna. La sezione più importante è quella dedicata alla ceramica faentina, ricca di capolavori, dall'epoca romana sino ai giorni nostri. Il Museo, presenta numerose opere di ceramica moderna realizzate da Picasso, Matisse, Chagall, Cocteau, Lèger e da altri famosi protagonisti dell'arte del XX secolo.
Palazzo del Podestà
Antica residenza della Magistratura Comunale, oggi sala culturale polivalente.
Biblioteca Comunale
D'origine napoleonica, possiede circa 400.000 volumi, alcuni di notevole pregio bibliografico provenienti da nobili famiglie, conventi e corporazioni religiose.
Archivio di Stato
Conserva la più ampia documentazione della storia della città. Il documento più antico è una pergamena del 979.
Palazzo Milzetti
Considerato una delle più rilevanti espressioni architettoniche dell'età neoclassica italiana (1792-1805), presenta all'interno un ricco apparato decorativo a tempera, completato da decorazioni in stucco.
Pinacoteca Comunale
Offre un'ampia panoramica della produzione artistica faentina ed italiana del sec.XIII al sec.XIX. Opere di Donatello, M.Palmezzano, C.Cignani, D.Dossi, e altri maestri.
Palazzo delle Esposizioni
Ospita le manifestazioni internazionali della Ceramica d'arte e le più prestigiose mostre d'arte e di cultura.
Museo Civico di Scienze Naturali
Comprende tre sezioni: ornitologia, entomologia, paleonntologia e speleologia.
Centro Fieristico Provinciale
Ospita le più importanti fiere della provincia, come la Fiera dell'Agricoltura.
Ravenna
Ravenna si può definire con certezza un tesoro sconosciuto alla maggioranza degli italiani. Oscurata dalle più famose città d'arte italiane (Firenze, Roma, Venezia, Napoli) è in realtà una cittadina straordinaria che attira turisti e appassionati d'arte da tutto il mondo. Pochi sanno che è stata per tre volte, capitale di tre imperi: dell'Impero Romano d'Occidente, di Teodorico Re dei Goti, dell'Impero di Bisanzio in Europa. Questo passato è testimoniato dalle basiliche e dai battisteri di Ravenna, dove si conserva il più ricco patrimonio di mosaici dell'umanità risalente al V e VI secolo. Pochi sanno anche che Ravenna ha otto monumenti inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO e che le spoglie di Dante sono conservate qui, e non a Firenze. Si mangia straordinariamente bene (siamo sempre in Romagna) e d'estate ci sono 35 chilometri di costa tra cui scegliere per farsi un bagno. Per chi ama la natura, a pochi chilometri c'è il Delta del Po e le Valli di Comacchio, oltre alle pinete di Classe e San Vitale e l'oasi di Punte Alberete. Insomma, se anche voi eravate tra quelli che non conoscevano Ravenna, ora non avete più scuse. Scoprite con noi le 10 cose da vedere e fare assolutamente durante una visita a Ravenna.
Il Mausoleo di Galla Placidia Avvicinandosi al Mausoleo di Galla Placidia non si immagina che la semplicità dell'esterno nasconda in pochi metri quadrati così splendidi mosaici, i più antichi di Ravenna. Non esageriamo se affermiamo che l'atmosfera del Mausoleo è magica. Fu l'imperatore Onorio (che trasferì nel 402 la capitale dell' impero d'occidente da Milano a Ravenna) a volere questo mausoleo per dedicarlo alla sorella Galla Placidia. Il tema dei mosaici, infatti, è la vittoria della vita sulla morte, in accordo con la destinazione funeraria dell'edificio. Ma è il cielo stellato riprodotto sulla volta a colpire più di tutto la fantasia dei visitatori e a restare impresso per sempre negli occhi. Pare che la stessa cosa sia accaduta a Cole Porter, che andò a Ravenna in viaggio di nozze alla fine degli anni '20. La storia racconta che fu proprio il cielo stellato del mausoleo a ispirargli la famosissima Night and Day.
La Basilica di San Vitale Questo tempio a forma ottagonale (l'otto era simbolo di Resurrezione perché era sette, il tempo, più uno, Dio) è fra i monumenti più importanti dell'arte paleocristiana in Italia. Non solo per lo splendore dei suoi mosaici ma per la completa adesione ai canoni dell'arte orientale: non ci sono navate ma solo un nucleo centrale a pianta ottagonale sormontato da una cupola affrescata. Se riuscite a staccare gli occhi dai mosaici, soprattutto dal volto di Teodora, noterete a terra una serie di cerchi concentrici con delle frecce: è un labirinto, come si trovano in molte chiese cristiane. Simboleggia il percorso di uscita dal peccato verso la purificazione. Se volete provare a uscire dal labirinto, vi diamo un piccolo aiuto: si parte dal centro, il resto scopritelo voi.
La Basilica di Sant'Apollinare Nuovo Da non confondere con Sant'Apollinare in Classe che si trova fuori dal centro storico, a 8 km da Ravenna, la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo porta questo nome per differenziarla da un'altra chiesa cittadina che portava lo stesso nome: ospita il più grande ciclo di mosaici del mondo. Le pareti della navata centrale sono divise in tre fasce di mosaici ben distinte: la fasci più alta racconta la vita di Cristo, quella centrale Santi e Profeti e mentre quella inferiore ritrae il famoso Palazzo di Teodorico. La cancellazione della figura dell'Imperatore e di altri personaggi, ricoperti da drappi bianchi, avviene nel momento in cui la basilica passa dal culto ariano (per cui era stata costruita) al culto cattolico. Sulla parete di fronte è ritratto il porto di Classe, uno dei più importanti del Mediterraneo ai tempi dell'Impero Romano.
Il Mausoleo di Teodorico Secondo la leggenda la vasca in porfido rosso che si trova al piano superiore del Mausoleo è la stessa in cui trovò la morte l'Imperatore barbaro. Poiché aveva paura dei fulmini, in un giorno di temporale si rifugiò nel suo mausoleo ma un fulmine venne a colpirlo proprio mentre stava facendo il bagno. Dalla fessura a forma di croce aperta nel tetto del Mausoleo, sarebbe poi arrivato un cavallo nero che lo avrebbe gettato nell'Etna! Sono tante le leggende sulla morte di questo re Barbarò che governò l'Italia per 33 anni portando tolleranza, pace e ricchezza e che si fece costruire questo mausoleo in pietra d'Istria affinché trovasse pace a Ravenna, dove aveva vissuto. La struttura a due piani a forma decagonale e con un massiccio tetto fatto con un unico blocco di pietra lo rende un monumento singolare, completamente differente rispetto agli edifici in mattone di Ravenna.
La Basilica di Sant'Apollinare in Classe Tra le basiliche di Ravenna è quella più imponenete e maestosa. I mosaici sfidano per bellezza quelli delle altre chiese della città e ritraggono Cristo circondato dai quattro evangelisti, mentre le pecore simboleggiano gli apostoli. Il volto di Gesù compare al centro della Croce, in un tondo decorato con 99 stelle. Tutta la rappresentazione si svolge tra il cielo e l'incanto di un verde paesaggio paradisiaco ricco di rocce, alberi, fiori ed uccelli variopinti. Oggi la Basilica di Sant'Apollinare in Classe si trova a 8 km dal centro di Ravenna e a qualche chilometro dal mare, mentre quando venne costruita si trovava in riva al mare.Accanto alla basilica, infatti, ci sono gli scavi della grande area archeologica dell'antica città di Classe, sede della flotta romana nell'Adriatico.
Il Mausoleo-Tomba di Dante Per molti è una sorpresa scoprire che la Tomba di Dante si trovi a Ravenna e non a Firenze. Dante morì a Ravenna durante il suo esilio e nonostante i ripetuti tentativi di riportarlo nella città natale, è ancora qui. I Francescani del vicino convento trafugarono e conservarono gelosamente le ossa di Dante per diversi secoli, opponendosi alla volontà di sovrani e papi di riportare le spoglie a Firenze. Furono sempre loro a salvarle dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Oggi a ricordare Firenze e la toscana c'è la lampada votiva settecentesca alimentata con olio d'oliva degli appennini toscani che viene donato ogni anno (la seconda domenica di settembre) dalla città di Firenze.
Il Planetario di Ravenna Il Planetario non è uno dei monumenti più conosciuti di Ravenna, ma è certamente una delle cose da non perdere durante una visita in città. Se vi attira ammirare stelle, pianeti e sistema solare, il Planetario di Ravenna è il posto giusto. Sopra una sala con 56 posti a sedere c'è una cupola di 8 metri di diametro su cui viene proiettata l'immagine artificiale della volta celeste, così come si dovrebbe vedere ad occhio nudo (se non ci fossero inquinamento da luci e da smog). Si spengono le luci e appaiano davanti a vostri occhi, a pochi metri, 3.000 stelle suddivise nei due emisferi: dalla stella Polare alle Nubi di Magellano, dalla costellazione di Cassiopea a quella della Croce del Sud. Un sistema automatico permette di comandare e velocizzare i movimenti degli astri, riproducendo l'alternarsi del giorno e della notte e osservare tutti i pianeti del nostro sistema mentre percorrono i loro movimenti lungo le orbite attorno al sole. All'esterno dell'edificio c'è un grande orologio solare con un quadrante e due meridiane e un Cerchio di Ipparco che permette di conoscere il momento dell'equinozio.