Bologna
Accogliente, affascinante, ricca di arte e cultura, vivace e a misura d’uomo: sono solo alcune delle caratteristiche di Bologna, capoluogo dai mille volti dell’Emilia Romagna. Pur conservando l’aspetto di un antico borgo del passato, Bologna è anche una delle città italiane più moderne ed avanzate, diventata simbolo dell’integrazione culturale e della qualità dei servizi. Per questi motivi è una delle mete preferite da turisti, studenti fuori sede e da tutti coloro che cercano nuove opportunità professionali.
Piazza Maggiore Definita la “Rossa” per il colore dei tetti del centro storico, la “Dotta” perché è sede di una delle Università più antiche e prestigiose del mondo (Alma Mater Studiorum) e la “Grassa” per la succulenza della sua gastronomia, la città si sviluppa intorno all’antica Piazza Maggiore, sulla quale si affacciano gli edifici più importanti. Qui, accanto alla splendida Fontana del Nettuno di Giambologna da Douay del XVI secolo, si possono ammirare la Basilica di San Petronio, il Palazzo d’Accursio o Palazzo del Comune, il Palazzo del Podestà, il Palazzo Re Enzo e il Palazzo de’ Banchi.
Basilica di San Petronio Maestosa e suggestiva, la Basilica di San Petronio fu edificata tra il XIV e il XVII secolo su progetto dell’architetto Antonio Di Vincenzo per volontà del Comune. Oggi, al suo interno custodisce dipinti di artisti eccellenti come Giovanni da Modena, Jacopo di Paolo, Lorenzo Costa e Amico Aspertini. Il portale d’ingresso è adornato con splendidi bassorilievi realizzati da Jacopo della Quercia e, sempre all’entrata, si può ammirare una meridiana del 1655, opera del Cassini. Uscendo da San Petronio, sul lato est, percorrendo l’elegante portico di via dell’Archiginnasio animato da negozi e boutique, si arriva a Piazza Galvani sulla quale si affacciano il Palazzo dell’Archiginnasio, sede dell’Università di Bologna dal 500 all’800, e l’abside incompiuto di San Petronio. Qui, per una piacevole sosta o per un aperitivo, si consiglia lo storico “Caffè Zanarini”, uno dei locali più “in” di Bologna. Di sera offre un grande buffet da degustare con un buon bicchiere di vino mentre d’estate consente di intrattenersi all’aperto con diversi tavoli a disposizione. A pochi passi, svoltando a sinistra sulla importante via Farini è d’obbligo una passeggiata nella lussuosa Galleria Cavour per ammirare i negozi degli stilisti più importanti al mondo.
Palazzo d’Accursio o Palazzo del Comune Ma, tornando a Piazza Maggiore, si fa ben notare il Palazzo del Comune, detto anche Palazzo d’Accursio dal cognome della ricca famiglia bolognese che vi ha soggiornato in passato. Si tratta in realtà di un complesso di edifici che, nel corso dei secoli, si sono aggiunti ad un nucleo originario acquistato dal Comune alla fine del 200. Inizialmente, una parte fu destinata a conservare le riserve cittadine di grano mentre altre ospitarono alcuni uffici comunali. Nel 1336, divenne “Residenza degli Anziani”, la massima magistratura di Governo del Comune e, da allora, è sede del governo della città. Nella prima metà del 400 fu ristrutturato con l’intervento dell’architetto Fioravante Fioravanti; successivamente, nella Torre d’Accursio, furono installati un orologio e un carosello con automi in legno (Madonna con Bambino e Corteo dei Magi), rimossi nel 1796 e conservati al secondo piano, presso le Collezioni Comunali d’Arte. Sulla facciata di Palazzo d’Accursio osserva l’intera piazza la “Madonna con Bambino”, una splendida scultura in terracotta dorata e policroma opera di Niccolò dell’Arca del 1478. Da ammirare anche il bel Portale di Galeazzo Alessi costruito a metà del 500 e su cui si erge la statua bronzea di Papa Gregorio XIII, pontefice della famiglia bolognese dei Boncompagni, dello scultore Alessandro Menganti. Al primo piano del Palazzo ha sede una galleria, oggi adibita a Sala del Consiglio Comunale caratterizzata da una volta affrescata, fra il 1675 e il 1677, da Angelo Michele Colonna e Gioacchino Pizzoli con quadrature architettoniche e allegorie che alludono alla ricchezza, alla fama, alle arti e alla cultura della città. Altre importanti istituzioni culturali ospitate oggi nel Palazzo d’Accursio sono la Collezione comunale d’arte antica (con dipinti e arredi dal Medioevo all’800) e il Museo Morandi, in cui sono conservate le opere del grande maestro donate alla città di Bologna.
Palazzo del Podestà e Palazzo Re Enzo Il lato nord di Piazza Maggiore è occupato dal complesso formato dal Palazzo del Podestà e da Palazzo Re Enzo e, tra di essi, dal Palazzo del Capitano del Popolo, un altro simbolo storico dell’età comunale. Il Palazzo del Podestà, iniziato nel 1200, era sede del potere esecutivo in città ed al suo interno si svolgevano le assemblee politiche, le cui decisioni venivano poi comunicate nella piazza antistante. Dal 1484 Giovanni II Bentivoglio, Signore di Bologna, ordinò dei lavori di abbellimento con l’inserimento di forme rinascimentali ma i lavori non furono portati a termine in quanto una rivolta popolare cacciò dalla città lo stesso committente. Palazzo Re Enzo, edificato nel 1245, è così chiamato perché fino al 1272 fu la prigione del figlio di Federico II di Svezia che vi rimase rinchiuso fino alla morte. Nelle sue sale è conservato l’Archivio cittadino e il “Carroccio”, un grande carro che durante le guerre serviva a trasportare le insegne della città. Tramite uno scalone, dove un tempo venivano impiccati i condannati a morte, si accede al Palazzo del Capitano del Popolo, separato dal Palazzo del Podestà dal Voltone del Podestà, un ampio porticato sotto cui si incrociano due strade perpendicolari. Nel Voltone del Podestà si svolgeva il mercato e venivano sistemati i banchi dei notai; sotto i suoi archi venivano eseguite condanne pubbliche per i bestemmiatori e venivano giustiziati i delinquenti, per impiccagione. Più tardi il Voltone diventò anche un luogo religioso ospitando le statue in terracotta dei quattro protettori di Bologna: San Petronio, San Francesco, San Domenico e San Procolo, tutte scolpite da Alfonso Lombardi. Sopra il voltone si erge la Torre dell’Arengo, costruita nel 1259 come elemento unificante dei tre palazzi, la cui campana richiamava il popolo in caso di eventi straordinari. Si segnala una simpatica curiosità per i turisti. Sotto il Voltone del Podestà, uno straordinario effetto acustico consente ai visitatori di potersi parlare anche a bassa voce dai quattro angoli opposti del voltone stesso.
Sala Borsa In Piazza Nettuno, si suggerisce una visita alla Sala Borsa, la biblioteca multimediale di Bologna, inaugurata nel 2001. Al suo interno, in vari punti, è stato realizzato un pavimento in cristallo che consente di ammirare gli antichi scavi e le vestigia di civiltà del passato. Inoltre è stato predisposto un percorso sotterraneo attraverso il quale si può riscoprire la “Bononia romana”, la fondazione muraria dell’antica basilica, le tracce del basolato di età augustea e i resti della ricostruzione medievale.
Le Torri di Bologna A Bologna, tra il XII ed il XIII secolo, furono innalzate numerose torri come simbolo di potere delle famiglie più ricche e mezzo di difesa ed offesa tra le stesse, contrapposte tra loro durante il periodo della lotta per le investiture filo-imperiali e filo-papali. Altre torri più basse (definite “case-torri”) avevano, invece, una funzione abitativa ed infatti erano dotate di più aperture, di mura meno spesse e di una pianta rettangolare. Oltre a queste furono anche edificati i “Serragli” o “Torresotti”, una serie di 18 porte sormontate da una torre, innalzate in corrispondenza della seconda cerchia di mura del XII secolo. Oggi ne rimangono solo quattro, in pieno centro storico. Nel corso del XIII secolo, molte torri di Bologna furono abbattute o abbassate per ragioni di sicurezza; altre crollarono. Successivamente alcune furono destinate a carceri, torri civiche, abitazioni o negozi. Tra quelle “sopravvissute” se ne contano circa una ventina tra cui la Torre Azzoguidi, detta Altabella (alta 61 metri), la Torre Prendiparte detta Coronata (59,50 metri), la Torre Scappi (39 metri), la Torre Uguzzoni (32 metri), la Torre Guidozagni e le due più importanti, la Torre degli Asinelli e Torre Garisenda. Da piazza Maggiore, percorrendo via Rizzoli, ci si trova di fronte lo spettacolo delle due torri medievali simbolo di Bologna: la Torre Garisenda (alta 48,16 metri) e la Torre degli Asinelli (alta 97,20 metri), costruite con funzione sia militare che gentilizia.
Torre degli Asinelli e Torre Garisenda La Torre degli Asinelli, costruita tra il 1109 e il 1119 dall’omonima famiglia nobile di Bologna, è aperta al pubblico. Attraverso i suoi 500 antichissimi gradini, si arriva alla sommità dei suoi 97,20 metri da cui si può godere di una splendida vista sull’intera città e sulla collina di Bologna. Durante la salita si rimane affascinati dalla sua architettura rimasta immutata e ricca di suggestive botole e scalette di legno come in un antico castello. La Torre Garisenda, della stessa epoca, fu costruita dalla famiglia Garisendi, con un’altezza di circa 48 metri. Nel 1300, vista la sua pericolosa inclinazione, si è dovuto procedere ad un abbattimento parziale.
Piazza della Mercanzia Ponendosi di fronte alle Due Torri e voltando a destra, si apre la splendida Piazza della Mercanzia, occupata parzialmente dall’omonimo Palazzo, un edificio gotico in laterizi costruito su progetto di Antonio Di Vincenzo, tra il 1384 e il 1391, sul luogo dove aveva sede la vecchia Dogana. Dal 1811 nel Palazzo della Mercanzia ha sede la Camera di Commercio di Bologna. Ancora oggi è visibile la loggia per lo scarico delle merci, la cui costruzione iniziò nel 1384 sotto la direzione di Antonio di Vincenzo, affiancato da Lorenzo da Bagnomarino. Un importante restauro dell’edificio risale al periodo tra 1887 e il 1889. Nel 1943, una bomba inesplosa fatta brillare dai tedeschi, fece crollare la parte sinistra, ricostruita nel 1949. Nel Palazzo della Mercanzia i pilastri e il terrazzino con baldacchino cuspidale furono opera di Giovanni e del figlio Pietro di Giacomo, detti Dalle Masagne. Da ammirare gli archi ogivali, l’atrio e la bellissima Sala Consiliare.
Complesso di Santo Stefano A pochi passi da Piazza della Mercanzia si giunge in uno degli angoli più suggestivi e piacevoli di Bologna, corrispondente al Complesso di Santo Stefano, anche conosciuto come le Sette Chiese di Bologna. Di origine romanica, il complesso è nato dall’unione dei cortili e dei porticati di sette chiese e cappelle. Da piazza della Mercanzia, in circa 20 minuti a piedi si arriva ai Giardini Margherita, uno dei parchi più grandi e rigogliosi di Bologna, che prendono il nome della moglie del re d’Italia Umberto I. Lungo il percorso meritano una visita la splendida basilica duecentesca di San Domenico al centro dell’omonima piazza e l’attiguo complesso conventuale.
Musei di Bologna Il Museo Civico Archeologico, in via dell’Archiginnasio, contiene numerose testimonianze della storia bolognese dalla preistoria all’età romana. Tra le varie sezioni si segnalano la collezione etrusca, greca, romana, numismatica e la sezione egiziana che è una delle più grandi d’Europa. In via Manzoni, ha sede il Museo Civico Medievale, che custodisce sculture del medioevo, vetri, bronzi, armi, avori, e codici miniati. Per approfondire la conoscenza della pittura emiliana dal 200 all’800 è possibile visitare la Pinacoteca nazionale di Bologna, in via delle Belle Arti, con dipinti di Giotto, Raffaello, Tiziano, Tintoretto, Carracci e Guido Reni. Per gli appassionati dell’arte contemporanea, invece, la Galleria d’Arte Moderna espone molte opere di questo genere ed organizza spesso esposizioni temporanee di artisti contemporanei.
Le vie dello shopping di Bologna Bologna è una città moderna e vivace, sempre pronta a recepire tutte le nuove tendenze della società contemporanea, anche nel campo della moda. L’intero centro storico offre strade ricche di negozi di ogni genere, in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi cliente ma, tra le strade più “alla moda” in questo campo, si segnalano via Farini con la lussuosa Galleria Cavour in , via Ugo Bassi, via Indipendenza o via San Felice. Per gli amanti, dei mercatini si consiglia una passeggiata in piazza VIII Agosto, di fronte ai Giardini della Montagnola dove, ogni venerdì e sabato, si svolge un grande mercato con bancarelle di vario tipo dall’abbigliamento nuovo a quello vintage, dalle scarpe ai casalinghi. - See more at: http://www.bed-and-breakfast-ciao-bologna.it/visitare-bologna/#sthash.eqNvnqXA.dpuf
Venezia
Venezia è una città unica al mondo, una meraviglia, un miracolo sull’acqua, un museo all’aria aperta!
Visitare Venezia significa vivere un'emozione unica e irripetibile, per questo è necessario vederla in tutti i suoi molteplici aspetti e punti di interesse, a cominciare dall’acqua. E anche se la conoscete già, la magia dei must assoluti di questa città vi conquisterà ancora una volta. Venezia è piena di luoghi da non perdere come San Marco, il ponte di Rialto e quello dei Sospiri, di cose da fare come un giro in gondola e sulvaporetto. Senza scordarci poi lo splendido carnevale, uno dei più belli e famosi in Italia. Insomma Venezia è uno dei luoghi da visitareassolutamente almeno una volta nella vita!
La photogallery: i luoghi di Venezia accompagnati da frasi celebri sulla LagunaI Luoghi da visitare a Venezia - Tour in vaporetto su Canal GrandePer ammirare la lunga sequenza dei palazzi che si affacciano su Canal Grande le Linee 1 e 2 vanno dalla stazione ferroviaria Santa Lucia fino a Piazza San Marco. Assicuratevi i posti di testa per vedere al meglio.
Tour in motoscafoIl modo più bello ed esclusivo per godere la pittoresca vista di piccoli ponti e scorci inediti. E cogliere l'atmosfera magica che circonda ogni singolo palazzo o monumento.
Ponte di RialtoIl ponte di Rialto si può raggiungere a piedi o in vaporetto. Dalla stazione si cammina lungo Lista di Spagna e poi su Strada Nuova fino al Campo Santi Apostoli.
Da qui in 5 minuti si giunge a Rialto, e vicino a Ca' d'Oro, in Campo Santa Sofia, c’è il traghetto delle gondole e con 50 centesimi si è dall’altra parte.
Piazza San MarcoÈ il salotto di Venezia, l’unica a chiamarsi piazza. Un trapezio articolato e arioso con porticati da ambo i lati, caffè storici e orchestrine all’aperto.
Culmina con la facciata in mosaico e le linee orientali delle cupole di San Marco.
Salita al campanile di San MarcoÈ l’osservatorio privilegiato per godere il panorama completo dell’intera città di Venezia dall’alto. Si acquista il biglietto per l’ascensore (8 euro)si fa un po’ di fila ma ne vale la pena, per una vista che toglie il fiato.
Ponte dei sospiriFermata d’obbligo per chiunque visiti Venezia, è fra i monumenti più noti della città. Il ponte dei Sospiri, in candida pietra d’Istria, era il ponte che collegava le sale dei tribunali nel Palazzo Ducale alle Prigioni nuove.
Galleria dell’AccademiaMerita una visita perchè è il percorso visivo che narra lo svolgimento della pittura veneta dal XIV al XVIII, con capolavori dei più famosi maestri: Bellini, Giorgione, Carpaccio, Tiziano, Tintoretto, Veronese e Tiepolo.
Scuola Grande di San RoccoUna delle meraviglie di Venezia da visitare insieme alla chiesa di San Rocco all’esterno della Scuola. Gli ambienti sono interamente decorati da Tintoretto.
Aperitivo Bellini all’Harry’s BarNello storico locale dichiarato patrimonio nazionale dal Ministero dei Beni Culturali, non si può rinunciare a bere il long drink creato in occasione della mostra dedicata a Giovanni Bellini nel 1948, su ricetta originale di Arrigo Cipriani.
Visita al GhettoA Cannaregio è d’obbligo una visita al Ghetto veneziano, diviso in tre settori contigui: Novo, Vecchio e Novissimo e considerato uno dei più integri rimasti. È una piccola “insula” collegata da due soli ponti e caratteristiche sono le sue case-torri.
San Marino
In tutte le stagioni dell'anno la Repubblica di San Marino costituisce la meta ideale per tutti gli appassionati di natura e di storia.
In queste zone sono infatti presenti numerosissime testimonianze religiose e civili, che attirano migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.
Scegliendo di visitare San Marino non potrete esimervi dallo scoprire i bellissimi edifici religiosi, disseminati su tutto il territorio: il Santuario del Cuore Immacolato di Maria, la Basilica di Santo Marino (presso cui potrete ammirare le reliquie del Santo fondatore), la Chiesa di San Pietro ed il giaciglio di roccia appartenuto a Santo Marino, la Chiesa ed il Convento di San Francesco, laChiesa dei Cappuccini ed il Monastero delle Clarisse.
Oltre a questi preziosi edifici avrete la possibilità di ammirare da vicino le costruzioni di natura pubblica e culturale: ilPalazzo Pubblico, il Museo di Stato all'interno di Palazzo Pergami con opere di artisti conosciuti in tutto il mondo, il Museo e la Pinacoteca di San Francesco e tanti altri saranno a vostra completa disposizione.
In particolare avrete la possibilità di visitare il nuovissimo Museo della Civiltà Contadina e delle tradizioni della Repubblica di San Marino situato all'interno di una casa del Settecento: qui potrete trovare una ricostruzione estremamente interessante di una casa rurale della zona risalente agli inizi del Novecento.
Infine grande interesse è sempre destato dalle caratteristiche torri sammarinesi, tutte perfettamente conservate:laRocca Guaita dell'undicesimo secolo con al suo interno la Cappella di Santa Barbara, la Rocca Cesta del tredicesimo secolo e la Torre Montale.
Potrete quindi passeggiare per le strade di questa terra incantevole e molto legata alla sua storia: osservando le testimonianze presenti, riceverete tutte le informazioni necessarie per scoprire le leggende ed i fatti salienti legati al passato di questa antica Repubblica, da sempre simbolo della Libertà in tutto il mondo.
Una visita nella Repubblica di San Marino: eventi e ricorrenzeL'organizzazione nazionale e l'indipendenza di questa terra hanno stabilito una serie di ricorrenze molto affascinanti, che ogni anno incuriosiscono centinaia e centinaia di visitatori.
In vari periodi dell'anno è infatti possibile assistere a cerimonie pubbliche e religiose di grande prestigio, nonché ad eventi e rievocazioni storiche apprezzate a livello internazionale.
Ogni sei mesi è possibile partecipare alla celebre Cerimonia di Insediamento dei Capitani Reggenti, serie di cortei e procedimenti che decretano il governo dei sei mesi successivi.
Particolarmente sentita è la Festa di Sant'Agata e della Liberazione della Repubblica, la Festa della Fondazione e del santo patrono, San Marino, le Giornate Medievali e tantissimi altri.
Oltre a questi eventi di grande valore storico e nazionale, nel corso di tutto l'anno è possibile partecipare a manifestazioni davvero imperdibili, in grado di divertire il pubblico di tutte le età: la coloratissima Notte Rosa, che ogni anno prevede la partecipazione di personaggi celebri e l'organizzazione di spettacoli unici; il Capodanno, con il suo emozionante conto alla rovescia sotto le stelle a suon di musica e tantissime altre.
Per i giovanissimi sono frequenti iniziative didattiche e letture che spesso e volentieri animano le domeniche pomeriggio in vari punti della Repubblica.
Eventi sportivi e spettacoli teatrali affollano il calendario della zona: in particolare il Teatro Titano ed il Teatro Nuovo di Dogana propongono allestimenti teatrali di grande fascino, con la collaborazione di artisti conosciuti a livello internazionale.
Infine, i locali della zona spesso e volentieri organizzano contest musicali e party esclusivi volti ad intrattenere e ad entusiasmare i giovani della zona.
Rimini
La città di Rimini è un luogo estremamente divertente ed interessante: forse non tutti sanno che questa località della Riviera Romagnola è ricca di siti storici e di monumenti perfettamente conservati.
Il centro storico è costellato di chiese, palazzi, castelli e testimonianze di epoca romana davvero uniche.
Se avete un solo giorno per visitare la celebre città romagnola non potrete esimervi dal trascorrerlo in centro, area piena di luoghi di prestigio incommensurabile.
Potrete passeggiare per le due piazze principali, Piazza Cavour e Piazza Tre Martiri, approfittandone per ammirare le vetrine dei numerosi negozi griffati.
In Piazza Cavour troverete il celebre Palazzo del Podestà nonché il bellissimo Teatro Galli.
Poco distante troverete il maestoso Castel Sismondo, spesso sede di esposizioni d'importanza internazionale.
Nella vicina Piazza Ferrari avrete la possibilità di visitare la Domus del Chirurgo, recente scoperta archeologica risalente al periodo romano nonché il celebre Museo cittadino.
In quest'area sono inoltre presenti il Ponte di Tiberio e lo splendido Arco d'Augusto, monumenti dai quali traspare una storia importante ed affascinante.
Il cuore di Rimini vi proporrà inoltre una lunga serie di ristoranti e trattorie tipiche, presso le quali avrete la possibilità di gustare i prodotti e le ricette tradizionali di questa terra.
Parma
Parma, capoluogo di provincia emiliano con circa 170.000 abitanti, sorge al centro di un’ampia e fertile pianura delimitata a Nord dal corso del Po e a Sud dalla catena degli Appennini. La città è profondamente segnata, quasi tagliata in due, dal torrente Parma, secco in estate ma soggetto a guizzi improvvisi con l’arrivo delle piogge autunnali.
Parma-Centro, a destra rispetto al corso del torrente, è il centro storico cittadino: qui ha sede il Municipio, si possono ammirare il Duomo e il Battistero, ma è anche il luogo dei negozi più eleganti e alla moda, dei locali affollati per l’aperitivo e delle passeggiate del sabato pomeriggio.
L’Oltretorrente, alla sinistra del torrente Parma, ha radici popolari: le sue vie si diramano dall’asse centrale di Via D’Azeglio (che segue il corso della Via Emilia), tra case strette addossate l’una all’altra. Un tempo popolato da botteghe e personaggi caratteristici, è oggi un vivace quartiere multietnico.
I punti di riferimento che delimitano il nucleo urbano “storico” sono le quattro vecchie porte cittadine: Barriera Garibaldi a Nord; Barriera Bixio a Sud; Barriera Santa Croce a Ovest; Barriera Repubblica a Est.
Parma città d’arte
Parma non assomiglia a nessuna delle tante belle città di media grandezza che attirano i visitatori in Italia. Essa è città di aristocratiche tradizioni culturali, ricca di monumenti insigni, di preziose opere d'arte e delle memorie del suo passato di capitale, famosa nel nome dei suoi figli più illustri o degli artisti che qui lasciarono importanti lavori - basti ricordare Benedetto Antelami, il Correggio, il Parmigianino, il Bodoni, Bottesini, Verdi e Toscanini. Molti furono anche i poeti, gli scrittori, i cineasti che ad essa si ispirarono, primo fra tutti Stendhal che la sognò fantastica nelle pagine della sua “Chartreuse”.
Ne fanno una città unica le testimonianze - fra le massime - del suo grande periodo artistico e le istituzioni di civiltà per cui la città fu illustre in Europa, le signorie dei Farnese e dei Borbone, per cui Parma, nel XVIII secolo, poteva essere definita “l'Atene d'Italia”, l’illuminato governo di Maria Luigia d'Austria; la raffinatezza della vita sociale e il fervore di multiformi interessi culturali; nonché il dinamico spirito imprenditoriale che si realizza nelle sue aziende industriali e nel suo quartiere fieristico, il gusto raffinato per la convivialità e - last but not least - la buona tavola che nasce dai prodotti gloriosi della sua terra.
Parma capitale della Musica
La vocazione teatrale e musicale della città di Parma costituisce un unicum nella pur ricca tradizione italiana: dal 1628, anno d’inaugurazione del “Gran Teatro”, poi Teatro Farnese, fino alle stagioni di Verdi e di Toscanini e allo straordinario sviluppo del Teatro Regio, la città si è imposta a livello europeo come autentica capitale della musica e della scena. E’ nata così la Fondazione Parma Capitale della Musica, con il compito di sostenere e coordinare le attività delle istituzioni musicali parmigiane proiettandole su uno scenario internazionale. La Fondazione opera per rinnovare e sviluppare il protagonismo del Teatro Regio in campo operistico, implementare l’attività sinfonica della Fondazione Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini a Parma, in Italia e all’estero, e rafforzare l’impegno della Casa della Musica nei campi della ricerca e della didattica. Di primaria importanza è inoltre la collaborazione con l’Aga Khan Trust for Culture in un innovativo progetto per la conoscenza e la diffusione delle tradizioni musicali dell’Oriente. Compiti fondamentali della Fondazione sono la conservazione e lo sfruttamento delle ricchezze architettoniche che Parma offre al teatro: dal Farnese al Regio al nuovo Auditorium Paganini progettato da Renzo Piano. La Fondazione, istituita dal Comune di Parma insieme ai ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e dei Beni e delle Attività Culturali, si avvale del sostegno di Arcus Spa e della collaborazione dell’Aga Khan Trust for Culture. Il rinnovamento della vita musicale della città e la sua proiezione a livello internazionale non possono che partire dalla valorizzazione della sua straordinaria tradizione: solo attraverso il coordinamento e lo sviluppo delle prestigiose Istituzioni che operano sul suo territorio Parma continuerà ad essere la Capitale della Musica che è sempre stata.
Parma capitale della poesia
Nel mese di giugno la città ospita il Parma poesia festival. La manifestazione è realizzata dal Comune di Parma e dalle altre strutture pubbliche cittadine. Essa richiama decine di poeti da tutto il mondo, autori di grande popolarità e nuove voci della poesia nazionale ed internazionale che presentano i loro lavori letterari. Dopo il successo di pubblico e di critica della prima edizione - anno 2005 - il Parma poesia festival vuole porsi come punto di riferimento per la poesia nazionale ed internazionale e la città vuole offrire al pubblico la possibilità di ampliare la conoscenza di luoghi e spazi, quali piazze, teatri e giardini, non sempre inseriti negli itinerari turistici e culturali di Parma, trasformandosi così in un grande palcoscenico naturale.
Parma e la gastronomia
Parma è soprattutto un attivo centro commerciale ed agricolo, famoso in tutto il mondo per le sue fiorenti industrie alimentari. In effetti, il nome di Parma è legato anche ad antiche e rinomate tradizioni culinarie, al gusto per il cibo raffinato e di qualità intorno al quale si sono sviluppate grandi e piccole, ma sempre pregiate, produzioni alimentari, che hanno travalicato i confini nazionali grazie ai Consorzi di tutela del prodotto, come quello del Parmigiano Reggiano. La vocazione alimentare della città si legge anche nella produzione del Prosciutto crudo di Parma, la cui dolcezza nasce dall’aria delle colline parmensi profumata dalle pinete della Versilia e dai castagneti, in quella dei salumi di Felino, e ancora nella produzione del “Culatello” di Zibello, uno dei migliori prodotti dell'intera tradizione salumiera parmense, che nasce solo dalla parte più nobile e perfetta della coscia di maiali selezionati, e matura per oltre 20 mesi in cantine con particolari e delicati microclimi in una ristretta area della bassa parmense.
Mantova
Sono numerosi i palazzi, i musei, le chiese ed i luoghi di interesse da visitare a Mantova. Mantova è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco il 7 luglio 2008 in quanto eccezionale testimonianza di realizzazioni urbane, architettoniche ed artistiche rinascimentali. Skyline Mantova Cosa vedere a Mantova? Se volete visitare Mantova in una giornata o in un weekend, un buon itinerario di visita di Mantova è quello che inizia con l’ingresso nel centro storico di Mantova dal ponte di San Giorgio, da cui è possibile ammirare la famosa skyline di Mantova, molto suggestiva al tramonto. Attraversato il ponte ci si trova davanti il Castello di San Giorgio, punto di confluenza delle vie che costeggiano i tre laghi di Mantova (Lago Superiore, Lago Inferiore e Lago di Mezzo). Castello San Giorgio Costruito tra il 1395 e il 1400, il Castello di San Giorgio è riconoscibile per le sue 4 torri (la Torre di Nord-Est ospita la celebre Camera degli Sposi affrescata da Andrea Mantegna). Palazzo Ducale Costeggiando il fianco destro del Castello di San Giorgio, si entra in Piazza Sordello, vero e proprio cuore della Mantova Rinascimentale. Sul lato sinistro di Piazza Sordello si trova il Palazzo Ducale, residenza dei Gonzaga nel quattordicesimo secolo, dove sono custoditi molti tesori, tra quadri, statue, arazzi. Duomo Mantova Sul lato destro di Piazza Sordello si trova invece il Duomo di Mantova (Cattedrale di San Pietro), edificato nel tredicesimo secolo e ristrutturato da Giulio Romano nel 1545. Sempre in Piazza Sordello a Mantova si trovano anche il Palazzo Vescovile, dal 1823 sede episcopale e Palazzo Bonacolsi (chiamato anche Palazzo Castiglioni). Oltrepassando il voltone di Piazza Sordello ci si trova nel centro storico di Mantova. Proseguendo verso sinistra in Via Accademia, è possibile visitare il Teatro Bibiena, un piccolo gioiello del ‘700 disegnato da Antonio Bibiena per volotà di Maria Teresa d’Austria ed inaugurato da Wolfgang Amadeus Mozart all’età di soli 14 anni. Sottoportico Lattonai Da qui, attraversata la piazzetta dove è presente il monumento di Dante Alighieri, proseguendo lungo Via Adigò, si giunge in Piazza Broletto, che ospita il Palazzo del Podestà, l’Arengario ed il suggestivo Sottoportico dei Lattonai, che collega Piazza Broletto a Piazza Erbe. Il Palazzo del Podestà di Mantova, costruito nel 1227, è collegato al Palazzo del Massaro tramite l’Arengario. Sulla facciata del Palazzo del Podestà si trova l’Edicola di Virgilio, statua di marmo raffigurante il sommo poeta. Piazza Erbe Proseguendo si arriva in Piazza Erbe, dove si possono ammirare il Palazzo della Ragione, costruito nel 1250, la Torre dell’Orologio (con un esemplare di orologio astronomico), la Rotonda di San Lorenzo, la chiesa più antica di Mantova (risale al 1082), a base circolare, costruita sul modello del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Piazza delle Erbe a Mantova è delimitata dai portici delle case tardogotiche e rinascimentali, tra cui la Casa del Mercante, costruita nel 1455 per il mercante Boniforte da Concorezzo. Basilica S.Andrea Proseguendo in Piazza Mantegna, si può visitare la Basilica di Sant’Andrea, costruita su progetto di Leon Battista Alberti tra il 1472 e il 1494. In fianco alla Basilica di S.Andrea si trova il Campanile gotico, rimanenza della chiesa preesistente. Nella cappella di San Longino sono conservati i Sacri Vasi, esposti al pubblico il Venerdì Santo. Teatro Sociale Proseguendo lungo Corso Umberto I si arriva al Teatro Sociale di Mantova, costruito tra il 1818 e il 1822 da Luigi Canonica. Percorrendo poi Via Nievo, si può raggiungere la centrale Via Verdi e Piazza Canossa, di impronta settecentesca. Da qui si può raggiungere in pochi minuti Piazza Virgiliana, dove si trovano una statua dedicata a Virgilio ed il Museo Diocesano. Da qui si può poi arrivare in Piazza d’Arco, dove si trova il Palazzo d’Arco. Proseguendo per via Scarsellini si può ammirare la sede dell’Università di Mantova e la Chiesa di San Francesco. Continuando per Via Solferino, Via Bonomi, Via Tito Speri, si arriva in via Chiassi, dove si trova la Chiesa di San Barnaba. Proseguendo dritto per via Poma, sulla sinistra si può vedere la Casa di Giulio Romano, costruita tra il 1538 e il 1544. Chiesa S. Sebastiano In fondo a via Roma, girando a destra in Via Acerbi, si può raggiungere la Casa del Mantegna, edificio che l’artista padovano fece costruire nel 1476. Di fronte si può ammirare la Chiesa di San Sebastiano (Famedio), progettata da Leon Battista Alberti nel 1460, che oggi custodisce il monumento ai caduti partigiani della Prima Guerra Mondiale. E proseguendo si arriva al Palazzo San Sebastiano, residenza di Francesco II Gonzaga, e oggi sede del museo della città. Palazzo Te A meno di un centinaio di metri si trova poi Palazzo Te, costruito tra il 1525 e il 1534 da Giulio Romano su commissione di Federico II Gonzaga. Da non perdere poi le varie torri presenti nelle vie del centro di Mantova.
Accogliente, affascinante, ricca di arte e cultura, vivace e a misura d’uomo: sono solo alcune delle caratteristiche di Bologna, capoluogo dai mille volti dell’Emilia Romagna. Pur conservando l’aspetto di un antico borgo del passato, Bologna è anche una delle città italiane più moderne ed avanzate, diventata simbolo dell’integrazione culturale e della qualità dei servizi. Per questi motivi è una delle mete preferite da turisti, studenti fuori sede e da tutti coloro che cercano nuove opportunità professionali.
Piazza Maggiore Definita la “Rossa” per il colore dei tetti del centro storico, la “Dotta” perché è sede di una delle Università più antiche e prestigiose del mondo (Alma Mater Studiorum) e la “Grassa” per la succulenza della sua gastronomia, la città si sviluppa intorno all’antica Piazza Maggiore, sulla quale si affacciano gli edifici più importanti. Qui, accanto alla splendida Fontana del Nettuno di Giambologna da Douay del XVI secolo, si possono ammirare la Basilica di San Petronio, il Palazzo d’Accursio o Palazzo del Comune, il Palazzo del Podestà, il Palazzo Re Enzo e il Palazzo de’ Banchi.
Basilica di San Petronio Maestosa e suggestiva, la Basilica di San Petronio fu edificata tra il XIV e il XVII secolo su progetto dell’architetto Antonio Di Vincenzo per volontà del Comune. Oggi, al suo interno custodisce dipinti di artisti eccellenti come Giovanni da Modena, Jacopo di Paolo, Lorenzo Costa e Amico Aspertini. Il portale d’ingresso è adornato con splendidi bassorilievi realizzati da Jacopo della Quercia e, sempre all’entrata, si può ammirare una meridiana del 1655, opera del Cassini. Uscendo da San Petronio, sul lato est, percorrendo l’elegante portico di via dell’Archiginnasio animato da negozi e boutique, si arriva a Piazza Galvani sulla quale si affacciano il Palazzo dell’Archiginnasio, sede dell’Università di Bologna dal 500 all’800, e l’abside incompiuto di San Petronio. Qui, per una piacevole sosta o per un aperitivo, si consiglia lo storico “Caffè Zanarini”, uno dei locali più “in” di Bologna. Di sera offre un grande buffet da degustare con un buon bicchiere di vino mentre d’estate consente di intrattenersi all’aperto con diversi tavoli a disposizione. A pochi passi, svoltando a sinistra sulla importante via Farini è d’obbligo una passeggiata nella lussuosa Galleria Cavour per ammirare i negozi degli stilisti più importanti al mondo.
Palazzo d’Accursio o Palazzo del Comune Ma, tornando a Piazza Maggiore, si fa ben notare il Palazzo del Comune, detto anche Palazzo d’Accursio dal cognome della ricca famiglia bolognese che vi ha soggiornato in passato. Si tratta in realtà di un complesso di edifici che, nel corso dei secoli, si sono aggiunti ad un nucleo originario acquistato dal Comune alla fine del 200. Inizialmente, una parte fu destinata a conservare le riserve cittadine di grano mentre altre ospitarono alcuni uffici comunali. Nel 1336, divenne “Residenza degli Anziani”, la massima magistratura di Governo del Comune e, da allora, è sede del governo della città. Nella prima metà del 400 fu ristrutturato con l’intervento dell’architetto Fioravante Fioravanti; successivamente, nella Torre d’Accursio, furono installati un orologio e un carosello con automi in legno (Madonna con Bambino e Corteo dei Magi), rimossi nel 1796 e conservati al secondo piano, presso le Collezioni Comunali d’Arte. Sulla facciata di Palazzo d’Accursio osserva l’intera piazza la “Madonna con Bambino”, una splendida scultura in terracotta dorata e policroma opera di Niccolò dell’Arca del 1478. Da ammirare anche il bel Portale di Galeazzo Alessi costruito a metà del 500 e su cui si erge la statua bronzea di Papa Gregorio XIII, pontefice della famiglia bolognese dei Boncompagni, dello scultore Alessandro Menganti. Al primo piano del Palazzo ha sede una galleria, oggi adibita a Sala del Consiglio Comunale caratterizzata da una volta affrescata, fra il 1675 e il 1677, da Angelo Michele Colonna e Gioacchino Pizzoli con quadrature architettoniche e allegorie che alludono alla ricchezza, alla fama, alle arti e alla cultura della città. Altre importanti istituzioni culturali ospitate oggi nel Palazzo d’Accursio sono la Collezione comunale d’arte antica (con dipinti e arredi dal Medioevo all’800) e il Museo Morandi, in cui sono conservate le opere del grande maestro donate alla città di Bologna.
Palazzo del Podestà e Palazzo Re Enzo Il lato nord di Piazza Maggiore è occupato dal complesso formato dal Palazzo del Podestà e da Palazzo Re Enzo e, tra di essi, dal Palazzo del Capitano del Popolo, un altro simbolo storico dell’età comunale. Il Palazzo del Podestà, iniziato nel 1200, era sede del potere esecutivo in città ed al suo interno si svolgevano le assemblee politiche, le cui decisioni venivano poi comunicate nella piazza antistante. Dal 1484 Giovanni II Bentivoglio, Signore di Bologna, ordinò dei lavori di abbellimento con l’inserimento di forme rinascimentali ma i lavori non furono portati a termine in quanto una rivolta popolare cacciò dalla città lo stesso committente. Palazzo Re Enzo, edificato nel 1245, è così chiamato perché fino al 1272 fu la prigione del figlio di Federico II di Svezia che vi rimase rinchiuso fino alla morte. Nelle sue sale è conservato l’Archivio cittadino e il “Carroccio”, un grande carro che durante le guerre serviva a trasportare le insegne della città. Tramite uno scalone, dove un tempo venivano impiccati i condannati a morte, si accede al Palazzo del Capitano del Popolo, separato dal Palazzo del Podestà dal Voltone del Podestà, un ampio porticato sotto cui si incrociano due strade perpendicolari. Nel Voltone del Podestà si svolgeva il mercato e venivano sistemati i banchi dei notai; sotto i suoi archi venivano eseguite condanne pubbliche per i bestemmiatori e venivano giustiziati i delinquenti, per impiccagione. Più tardi il Voltone diventò anche un luogo religioso ospitando le statue in terracotta dei quattro protettori di Bologna: San Petronio, San Francesco, San Domenico e San Procolo, tutte scolpite da Alfonso Lombardi. Sopra il voltone si erge la Torre dell’Arengo, costruita nel 1259 come elemento unificante dei tre palazzi, la cui campana richiamava il popolo in caso di eventi straordinari. Si segnala una simpatica curiosità per i turisti. Sotto il Voltone del Podestà, uno straordinario effetto acustico consente ai visitatori di potersi parlare anche a bassa voce dai quattro angoli opposti del voltone stesso.
Sala Borsa In Piazza Nettuno, si suggerisce una visita alla Sala Borsa, la biblioteca multimediale di Bologna, inaugurata nel 2001. Al suo interno, in vari punti, è stato realizzato un pavimento in cristallo che consente di ammirare gli antichi scavi e le vestigia di civiltà del passato. Inoltre è stato predisposto un percorso sotterraneo attraverso il quale si può riscoprire la “Bononia romana”, la fondazione muraria dell’antica basilica, le tracce del basolato di età augustea e i resti della ricostruzione medievale.
Le Torri di Bologna A Bologna, tra il XII ed il XIII secolo, furono innalzate numerose torri come simbolo di potere delle famiglie più ricche e mezzo di difesa ed offesa tra le stesse, contrapposte tra loro durante il periodo della lotta per le investiture filo-imperiali e filo-papali. Altre torri più basse (definite “case-torri”) avevano, invece, una funzione abitativa ed infatti erano dotate di più aperture, di mura meno spesse e di una pianta rettangolare. Oltre a queste furono anche edificati i “Serragli” o “Torresotti”, una serie di 18 porte sormontate da una torre, innalzate in corrispondenza della seconda cerchia di mura del XII secolo. Oggi ne rimangono solo quattro, in pieno centro storico. Nel corso del XIII secolo, molte torri di Bologna furono abbattute o abbassate per ragioni di sicurezza; altre crollarono. Successivamente alcune furono destinate a carceri, torri civiche, abitazioni o negozi. Tra quelle “sopravvissute” se ne contano circa una ventina tra cui la Torre Azzoguidi, detta Altabella (alta 61 metri), la Torre Prendiparte detta Coronata (59,50 metri), la Torre Scappi (39 metri), la Torre Uguzzoni (32 metri), la Torre Guidozagni e le due più importanti, la Torre degli Asinelli e Torre Garisenda. Da piazza Maggiore, percorrendo via Rizzoli, ci si trova di fronte lo spettacolo delle due torri medievali simbolo di Bologna: la Torre Garisenda (alta 48,16 metri) e la Torre degli Asinelli (alta 97,20 metri), costruite con funzione sia militare che gentilizia.
Torre degli Asinelli e Torre Garisenda La Torre degli Asinelli, costruita tra il 1109 e il 1119 dall’omonima famiglia nobile di Bologna, è aperta al pubblico. Attraverso i suoi 500 antichissimi gradini, si arriva alla sommità dei suoi 97,20 metri da cui si può godere di una splendida vista sull’intera città e sulla collina di Bologna. Durante la salita si rimane affascinati dalla sua architettura rimasta immutata e ricca di suggestive botole e scalette di legno come in un antico castello. La Torre Garisenda, della stessa epoca, fu costruita dalla famiglia Garisendi, con un’altezza di circa 48 metri. Nel 1300, vista la sua pericolosa inclinazione, si è dovuto procedere ad un abbattimento parziale.
Piazza della Mercanzia Ponendosi di fronte alle Due Torri e voltando a destra, si apre la splendida Piazza della Mercanzia, occupata parzialmente dall’omonimo Palazzo, un edificio gotico in laterizi costruito su progetto di Antonio Di Vincenzo, tra il 1384 e il 1391, sul luogo dove aveva sede la vecchia Dogana. Dal 1811 nel Palazzo della Mercanzia ha sede la Camera di Commercio di Bologna. Ancora oggi è visibile la loggia per lo scarico delle merci, la cui costruzione iniziò nel 1384 sotto la direzione di Antonio di Vincenzo, affiancato da Lorenzo da Bagnomarino. Un importante restauro dell’edificio risale al periodo tra 1887 e il 1889. Nel 1943, una bomba inesplosa fatta brillare dai tedeschi, fece crollare la parte sinistra, ricostruita nel 1949. Nel Palazzo della Mercanzia i pilastri e il terrazzino con baldacchino cuspidale furono opera di Giovanni e del figlio Pietro di Giacomo, detti Dalle Masagne. Da ammirare gli archi ogivali, l’atrio e la bellissima Sala Consiliare.
Complesso di Santo Stefano A pochi passi da Piazza della Mercanzia si giunge in uno degli angoli più suggestivi e piacevoli di Bologna, corrispondente al Complesso di Santo Stefano, anche conosciuto come le Sette Chiese di Bologna. Di origine romanica, il complesso è nato dall’unione dei cortili e dei porticati di sette chiese e cappelle. Da piazza della Mercanzia, in circa 20 minuti a piedi si arriva ai Giardini Margherita, uno dei parchi più grandi e rigogliosi di Bologna, che prendono il nome della moglie del re d’Italia Umberto I. Lungo il percorso meritano una visita la splendida basilica duecentesca di San Domenico al centro dell’omonima piazza e l’attiguo complesso conventuale.
Musei di Bologna Il Museo Civico Archeologico, in via dell’Archiginnasio, contiene numerose testimonianze della storia bolognese dalla preistoria all’età romana. Tra le varie sezioni si segnalano la collezione etrusca, greca, romana, numismatica e la sezione egiziana che è una delle più grandi d’Europa. In via Manzoni, ha sede il Museo Civico Medievale, che custodisce sculture del medioevo, vetri, bronzi, armi, avori, e codici miniati. Per approfondire la conoscenza della pittura emiliana dal 200 all’800 è possibile visitare la Pinacoteca nazionale di Bologna, in via delle Belle Arti, con dipinti di Giotto, Raffaello, Tiziano, Tintoretto, Carracci e Guido Reni. Per gli appassionati dell’arte contemporanea, invece, la Galleria d’Arte Moderna espone molte opere di questo genere ed organizza spesso esposizioni temporanee di artisti contemporanei.
Le vie dello shopping di Bologna Bologna è una città moderna e vivace, sempre pronta a recepire tutte le nuove tendenze della società contemporanea, anche nel campo della moda. L’intero centro storico offre strade ricche di negozi di ogni genere, in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi cliente ma, tra le strade più “alla moda” in questo campo, si segnalano via Farini con la lussuosa Galleria Cavour in , via Ugo Bassi, via Indipendenza o via San Felice. Per gli amanti, dei mercatini si consiglia una passeggiata in piazza VIII Agosto, di fronte ai Giardini della Montagnola dove, ogni venerdì e sabato, si svolge un grande mercato con bancarelle di vario tipo dall’abbigliamento nuovo a quello vintage, dalle scarpe ai casalinghi. - See more at: http://www.bed-and-breakfast-ciao-bologna.it/visitare-bologna/#sthash.eqNvnqXA.dpuf
Venezia
Venezia è una città unica al mondo, una meraviglia, un miracolo sull’acqua, un museo all’aria aperta!
Visitare Venezia significa vivere un'emozione unica e irripetibile, per questo è necessario vederla in tutti i suoi molteplici aspetti e punti di interesse, a cominciare dall’acqua. E anche se la conoscete già, la magia dei must assoluti di questa città vi conquisterà ancora una volta. Venezia è piena di luoghi da non perdere come San Marco, il ponte di Rialto e quello dei Sospiri, di cose da fare come un giro in gondola e sulvaporetto. Senza scordarci poi lo splendido carnevale, uno dei più belli e famosi in Italia. Insomma Venezia è uno dei luoghi da visitareassolutamente almeno una volta nella vita!
La photogallery: i luoghi di Venezia accompagnati da frasi celebri sulla LagunaI Luoghi da visitare a Venezia - Tour in vaporetto su Canal GrandePer ammirare la lunga sequenza dei palazzi che si affacciano su Canal Grande le Linee 1 e 2 vanno dalla stazione ferroviaria Santa Lucia fino a Piazza San Marco. Assicuratevi i posti di testa per vedere al meglio.
Tour in motoscafoIl modo più bello ed esclusivo per godere la pittoresca vista di piccoli ponti e scorci inediti. E cogliere l'atmosfera magica che circonda ogni singolo palazzo o monumento.
Ponte di RialtoIl ponte di Rialto si può raggiungere a piedi o in vaporetto. Dalla stazione si cammina lungo Lista di Spagna e poi su Strada Nuova fino al Campo Santi Apostoli.
Da qui in 5 minuti si giunge a Rialto, e vicino a Ca' d'Oro, in Campo Santa Sofia, c’è il traghetto delle gondole e con 50 centesimi si è dall’altra parte.
Piazza San MarcoÈ il salotto di Venezia, l’unica a chiamarsi piazza. Un trapezio articolato e arioso con porticati da ambo i lati, caffè storici e orchestrine all’aperto.
Culmina con la facciata in mosaico e le linee orientali delle cupole di San Marco.
Salita al campanile di San MarcoÈ l’osservatorio privilegiato per godere il panorama completo dell’intera città di Venezia dall’alto. Si acquista il biglietto per l’ascensore (8 euro)si fa un po’ di fila ma ne vale la pena, per una vista che toglie il fiato.
Ponte dei sospiriFermata d’obbligo per chiunque visiti Venezia, è fra i monumenti più noti della città. Il ponte dei Sospiri, in candida pietra d’Istria, era il ponte che collegava le sale dei tribunali nel Palazzo Ducale alle Prigioni nuove.
Galleria dell’AccademiaMerita una visita perchè è il percorso visivo che narra lo svolgimento della pittura veneta dal XIV al XVIII, con capolavori dei più famosi maestri: Bellini, Giorgione, Carpaccio, Tiziano, Tintoretto, Veronese e Tiepolo.
Scuola Grande di San RoccoUna delle meraviglie di Venezia da visitare insieme alla chiesa di San Rocco all’esterno della Scuola. Gli ambienti sono interamente decorati da Tintoretto.
Aperitivo Bellini all’Harry’s BarNello storico locale dichiarato patrimonio nazionale dal Ministero dei Beni Culturali, non si può rinunciare a bere il long drink creato in occasione della mostra dedicata a Giovanni Bellini nel 1948, su ricetta originale di Arrigo Cipriani.
Visita al GhettoA Cannaregio è d’obbligo una visita al Ghetto veneziano, diviso in tre settori contigui: Novo, Vecchio e Novissimo e considerato uno dei più integri rimasti. È una piccola “insula” collegata da due soli ponti e caratteristiche sono le sue case-torri.
San Marino
In tutte le stagioni dell'anno la Repubblica di San Marino costituisce la meta ideale per tutti gli appassionati di natura e di storia.
In queste zone sono infatti presenti numerosissime testimonianze religiose e civili, che attirano migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.
Scegliendo di visitare San Marino non potrete esimervi dallo scoprire i bellissimi edifici religiosi, disseminati su tutto il territorio: il Santuario del Cuore Immacolato di Maria, la Basilica di Santo Marino (presso cui potrete ammirare le reliquie del Santo fondatore), la Chiesa di San Pietro ed il giaciglio di roccia appartenuto a Santo Marino, la Chiesa ed il Convento di San Francesco, laChiesa dei Cappuccini ed il Monastero delle Clarisse.
Oltre a questi preziosi edifici avrete la possibilità di ammirare da vicino le costruzioni di natura pubblica e culturale: ilPalazzo Pubblico, il Museo di Stato all'interno di Palazzo Pergami con opere di artisti conosciuti in tutto il mondo, il Museo e la Pinacoteca di San Francesco e tanti altri saranno a vostra completa disposizione.
In particolare avrete la possibilità di visitare il nuovissimo Museo della Civiltà Contadina e delle tradizioni della Repubblica di San Marino situato all'interno di una casa del Settecento: qui potrete trovare una ricostruzione estremamente interessante di una casa rurale della zona risalente agli inizi del Novecento.
Infine grande interesse è sempre destato dalle caratteristiche torri sammarinesi, tutte perfettamente conservate:laRocca Guaita dell'undicesimo secolo con al suo interno la Cappella di Santa Barbara, la Rocca Cesta del tredicesimo secolo e la Torre Montale.
Potrete quindi passeggiare per le strade di questa terra incantevole e molto legata alla sua storia: osservando le testimonianze presenti, riceverete tutte le informazioni necessarie per scoprire le leggende ed i fatti salienti legati al passato di questa antica Repubblica, da sempre simbolo della Libertà in tutto il mondo.
Una visita nella Repubblica di San Marino: eventi e ricorrenzeL'organizzazione nazionale e l'indipendenza di questa terra hanno stabilito una serie di ricorrenze molto affascinanti, che ogni anno incuriosiscono centinaia e centinaia di visitatori.
In vari periodi dell'anno è infatti possibile assistere a cerimonie pubbliche e religiose di grande prestigio, nonché ad eventi e rievocazioni storiche apprezzate a livello internazionale.
Ogni sei mesi è possibile partecipare alla celebre Cerimonia di Insediamento dei Capitani Reggenti, serie di cortei e procedimenti che decretano il governo dei sei mesi successivi.
Particolarmente sentita è la Festa di Sant'Agata e della Liberazione della Repubblica, la Festa della Fondazione e del santo patrono, San Marino, le Giornate Medievali e tantissimi altri.
Oltre a questi eventi di grande valore storico e nazionale, nel corso di tutto l'anno è possibile partecipare a manifestazioni davvero imperdibili, in grado di divertire il pubblico di tutte le età: la coloratissima Notte Rosa, che ogni anno prevede la partecipazione di personaggi celebri e l'organizzazione di spettacoli unici; il Capodanno, con il suo emozionante conto alla rovescia sotto le stelle a suon di musica e tantissime altre.
Per i giovanissimi sono frequenti iniziative didattiche e letture che spesso e volentieri animano le domeniche pomeriggio in vari punti della Repubblica.
Eventi sportivi e spettacoli teatrali affollano il calendario della zona: in particolare il Teatro Titano ed il Teatro Nuovo di Dogana propongono allestimenti teatrali di grande fascino, con la collaborazione di artisti conosciuti a livello internazionale.
Infine, i locali della zona spesso e volentieri organizzano contest musicali e party esclusivi volti ad intrattenere e ad entusiasmare i giovani della zona.
Rimini
La città di Rimini è un luogo estremamente divertente ed interessante: forse non tutti sanno che questa località della Riviera Romagnola è ricca di siti storici e di monumenti perfettamente conservati.
Il centro storico è costellato di chiese, palazzi, castelli e testimonianze di epoca romana davvero uniche.
Se avete un solo giorno per visitare la celebre città romagnola non potrete esimervi dal trascorrerlo in centro, area piena di luoghi di prestigio incommensurabile.
Potrete passeggiare per le due piazze principali, Piazza Cavour e Piazza Tre Martiri, approfittandone per ammirare le vetrine dei numerosi negozi griffati.
In Piazza Cavour troverete il celebre Palazzo del Podestà nonché il bellissimo Teatro Galli.
Poco distante troverete il maestoso Castel Sismondo, spesso sede di esposizioni d'importanza internazionale.
Nella vicina Piazza Ferrari avrete la possibilità di visitare la Domus del Chirurgo, recente scoperta archeologica risalente al periodo romano nonché il celebre Museo cittadino.
In quest'area sono inoltre presenti il Ponte di Tiberio e lo splendido Arco d'Augusto, monumenti dai quali traspare una storia importante ed affascinante.
Il cuore di Rimini vi proporrà inoltre una lunga serie di ristoranti e trattorie tipiche, presso le quali avrete la possibilità di gustare i prodotti e le ricette tradizionali di questa terra.
Parma
Parma, capoluogo di provincia emiliano con circa 170.000 abitanti, sorge al centro di un’ampia e fertile pianura delimitata a Nord dal corso del Po e a Sud dalla catena degli Appennini. La città è profondamente segnata, quasi tagliata in due, dal torrente Parma, secco in estate ma soggetto a guizzi improvvisi con l’arrivo delle piogge autunnali.
Parma-Centro, a destra rispetto al corso del torrente, è il centro storico cittadino: qui ha sede il Municipio, si possono ammirare il Duomo e il Battistero, ma è anche il luogo dei negozi più eleganti e alla moda, dei locali affollati per l’aperitivo e delle passeggiate del sabato pomeriggio.
L’Oltretorrente, alla sinistra del torrente Parma, ha radici popolari: le sue vie si diramano dall’asse centrale di Via D’Azeglio (che segue il corso della Via Emilia), tra case strette addossate l’una all’altra. Un tempo popolato da botteghe e personaggi caratteristici, è oggi un vivace quartiere multietnico.
I punti di riferimento che delimitano il nucleo urbano “storico” sono le quattro vecchie porte cittadine: Barriera Garibaldi a Nord; Barriera Bixio a Sud; Barriera Santa Croce a Ovest; Barriera Repubblica a Est.
Parma città d’arte
Parma non assomiglia a nessuna delle tante belle città di media grandezza che attirano i visitatori in Italia. Essa è città di aristocratiche tradizioni culturali, ricca di monumenti insigni, di preziose opere d'arte e delle memorie del suo passato di capitale, famosa nel nome dei suoi figli più illustri o degli artisti che qui lasciarono importanti lavori - basti ricordare Benedetto Antelami, il Correggio, il Parmigianino, il Bodoni, Bottesini, Verdi e Toscanini. Molti furono anche i poeti, gli scrittori, i cineasti che ad essa si ispirarono, primo fra tutti Stendhal che la sognò fantastica nelle pagine della sua “Chartreuse”.
Ne fanno una città unica le testimonianze - fra le massime - del suo grande periodo artistico e le istituzioni di civiltà per cui la città fu illustre in Europa, le signorie dei Farnese e dei Borbone, per cui Parma, nel XVIII secolo, poteva essere definita “l'Atene d'Italia”, l’illuminato governo di Maria Luigia d'Austria; la raffinatezza della vita sociale e il fervore di multiformi interessi culturali; nonché il dinamico spirito imprenditoriale che si realizza nelle sue aziende industriali e nel suo quartiere fieristico, il gusto raffinato per la convivialità e - last but not least - la buona tavola che nasce dai prodotti gloriosi della sua terra.
Parma capitale della Musica
La vocazione teatrale e musicale della città di Parma costituisce un unicum nella pur ricca tradizione italiana: dal 1628, anno d’inaugurazione del “Gran Teatro”, poi Teatro Farnese, fino alle stagioni di Verdi e di Toscanini e allo straordinario sviluppo del Teatro Regio, la città si è imposta a livello europeo come autentica capitale della musica e della scena. E’ nata così la Fondazione Parma Capitale della Musica, con il compito di sostenere e coordinare le attività delle istituzioni musicali parmigiane proiettandole su uno scenario internazionale. La Fondazione opera per rinnovare e sviluppare il protagonismo del Teatro Regio in campo operistico, implementare l’attività sinfonica della Fondazione Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini a Parma, in Italia e all’estero, e rafforzare l’impegno della Casa della Musica nei campi della ricerca e della didattica. Di primaria importanza è inoltre la collaborazione con l’Aga Khan Trust for Culture in un innovativo progetto per la conoscenza e la diffusione delle tradizioni musicali dell’Oriente. Compiti fondamentali della Fondazione sono la conservazione e lo sfruttamento delle ricchezze architettoniche che Parma offre al teatro: dal Farnese al Regio al nuovo Auditorium Paganini progettato da Renzo Piano. La Fondazione, istituita dal Comune di Parma insieme ai ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e dei Beni e delle Attività Culturali, si avvale del sostegno di Arcus Spa e della collaborazione dell’Aga Khan Trust for Culture. Il rinnovamento della vita musicale della città e la sua proiezione a livello internazionale non possono che partire dalla valorizzazione della sua straordinaria tradizione: solo attraverso il coordinamento e lo sviluppo delle prestigiose Istituzioni che operano sul suo territorio Parma continuerà ad essere la Capitale della Musica che è sempre stata.
Parma capitale della poesia
Nel mese di giugno la città ospita il Parma poesia festival. La manifestazione è realizzata dal Comune di Parma e dalle altre strutture pubbliche cittadine. Essa richiama decine di poeti da tutto il mondo, autori di grande popolarità e nuove voci della poesia nazionale ed internazionale che presentano i loro lavori letterari. Dopo il successo di pubblico e di critica della prima edizione - anno 2005 - il Parma poesia festival vuole porsi come punto di riferimento per la poesia nazionale ed internazionale e la città vuole offrire al pubblico la possibilità di ampliare la conoscenza di luoghi e spazi, quali piazze, teatri e giardini, non sempre inseriti negli itinerari turistici e culturali di Parma, trasformandosi così in un grande palcoscenico naturale.
Parma e la gastronomia
Parma è soprattutto un attivo centro commerciale ed agricolo, famoso in tutto il mondo per le sue fiorenti industrie alimentari. In effetti, il nome di Parma è legato anche ad antiche e rinomate tradizioni culinarie, al gusto per il cibo raffinato e di qualità intorno al quale si sono sviluppate grandi e piccole, ma sempre pregiate, produzioni alimentari, che hanno travalicato i confini nazionali grazie ai Consorzi di tutela del prodotto, come quello del Parmigiano Reggiano. La vocazione alimentare della città si legge anche nella produzione del Prosciutto crudo di Parma, la cui dolcezza nasce dall’aria delle colline parmensi profumata dalle pinete della Versilia e dai castagneti, in quella dei salumi di Felino, e ancora nella produzione del “Culatello” di Zibello, uno dei migliori prodotti dell'intera tradizione salumiera parmense, che nasce solo dalla parte più nobile e perfetta della coscia di maiali selezionati, e matura per oltre 20 mesi in cantine con particolari e delicati microclimi in una ristretta area della bassa parmense.
Mantova
Sono numerosi i palazzi, i musei, le chiese ed i luoghi di interesse da visitare a Mantova. Mantova è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco il 7 luglio 2008 in quanto eccezionale testimonianza di realizzazioni urbane, architettoniche ed artistiche rinascimentali. Skyline Mantova Cosa vedere a Mantova? Se volete visitare Mantova in una giornata o in un weekend, un buon itinerario di visita di Mantova è quello che inizia con l’ingresso nel centro storico di Mantova dal ponte di San Giorgio, da cui è possibile ammirare la famosa skyline di Mantova, molto suggestiva al tramonto. Attraversato il ponte ci si trova davanti il Castello di San Giorgio, punto di confluenza delle vie che costeggiano i tre laghi di Mantova (Lago Superiore, Lago Inferiore e Lago di Mezzo). Castello San Giorgio Costruito tra il 1395 e il 1400, il Castello di San Giorgio è riconoscibile per le sue 4 torri (la Torre di Nord-Est ospita la celebre Camera degli Sposi affrescata da Andrea Mantegna). Palazzo Ducale Costeggiando il fianco destro del Castello di San Giorgio, si entra in Piazza Sordello, vero e proprio cuore della Mantova Rinascimentale. Sul lato sinistro di Piazza Sordello si trova il Palazzo Ducale, residenza dei Gonzaga nel quattordicesimo secolo, dove sono custoditi molti tesori, tra quadri, statue, arazzi. Duomo Mantova Sul lato destro di Piazza Sordello si trova invece il Duomo di Mantova (Cattedrale di San Pietro), edificato nel tredicesimo secolo e ristrutturato da Giulio Romano nel 1545. Sempre in Piazza Sordello a Mantova si trovano anche il Palazzo Vescovile, dal 1823 sede episcopale e Palazzo Bonacolsi (chiamato anche Palazzo Castiglioni). Oltrepassando il voltone di Piazza Sordello ci si trova nel centro storico di Mantova. Proseguendo verso sinistra in Via Accademia, è possibile visitare il Teatro Bibiena, un piccolo gioiello del ‘700 disegnato da Antonio Bibiena per volotà di Maria Teresa d’Austria ed inaugurato da Wolfgang Amadeus Mozart all’età di soli 14 anni. Sottoportico Lattonai Da qui, attraversata la piazzetta dove è presente il monumento di Dante Alighieri, proseguendo lungo Via Adigò, si giunge in Piazza Broletto, che ospita il Palazzo del Podestà, l’Arengario ed il suggestivo Sottoportico dei Lattonai, che collega Piazza Broletto a Piazza Erbe. Il Palazzo del Podestà di Mantova, costruito nel 1227, è collegato al Palazzo del Massaro tramite l’Arengario. Sulla facciata del Palazzo del Podestà si trova l’Edicola di Virgilio, statua di marmo raffigurante il sommo poeta. Piazza Erbe Proseguendo si arriva in Piazza Erbe, dove si possono ammirare il Palazzo della Ragione, costruito nel 1250, la Torre dell’Orologio (con un esemplare di orologio astronomico), la Rotonda di San Lorenzo, la chiesa più antica di Mantova (risale al 1082), a base circolare, costruita sul modello del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Piazza delle Erbe a Mantova è delimitata dai portici delle case tardogotiche e rinascimentali, tra cui la Casa del Mercante, costruita nel 1455 per il mercante Boniforte da Concorezzo. Basilica S.Andrea Proseguendo in Piazza Mantegna, si può visitare la Basilica di Sant’Andrea, costruita su progetto di Leon Battista Alberti tra il 1472 e il 1494. In fianco alla Basilica di S.Andrea si trova il Campanile gotico, rimanenza della chiesa preesistente. Nella cappella di San Longino sono conservati i Sacri Vasi, esposti al pubblico il Venerdì Santo. Teatro Sociale Proseguendo lungo Corso Umberto I si arriva al Teatro Sociale di Mantova, costruito tra il 1818 e il 1822 da Luigi Canonica. Percorrendo poi Via Nievo, si può raggiungere la centrale Via Verdi e Piazza Canossa, di impronta settecentesca. Da qui si può raggiungere in pochi minuti Piazza Virgiliana, dove si trovano una statua dedicata a Virgilio ed il Museo Diocesano. Da qui si può poi arrivare in Piazza d’Arco, dove si trova il Palazzo d’Arco. Proseguendo per via Scarsellini si può ammirare la sede dell’Università di Mantova e la Chiesa di San Francesco. Continuando per Via Solferino, Via Bonomi, Via Tito Speri, si arriva in via Chiassi, dove si trova la Chiesa di San Barnaba. Proseguendo dritto per via Poma, sulla sinistra si può vedere la Casa di Giulio Romano, costruita tra il 1538 e il 1544. Chiesa S. Sebastiano In fondo a via Roma, girando a destra in Via Acerbi, si può raggiungere la Casa del Mantegna, edificio che l’artista padovano fece costruire nel 1476. Di fronte si può ammirare la Chiesa di San Sebastiano (Famedio), progettata da Leon Battista Alberti nel 1460, che oggi custodisce il monumento ai caduti partigiani della Prima Guerra Mondiale. E proseguendo si arriva al Palazzo San Sebastiano, residenza di Francesco II Gonzaga, e oggi sede del museo della città. Palazzo Te A meno di un centinaio di metri si trova poi Palazzo Te, costruito tra il 1525 e il 1534 da Giulio Romano su commissione di Federico II Gonzaga. Da non perdere poi le varie torri presenti nelle vie del centro di Mantova.